Università Cattolica del Sacro Cuore

Famiglia Taverna

sec. XIV- sec.XX

L'archivio Visconti di Modrone comprende, organizzate in un piccolo fondo autonomo, 27 buste di documentazione, con estremi cronologici compresi tra il 1392 e il 1846, relativa alla famiglia Taverna, una delle più antiche e illustri casate del patriziato milanese e lombardo. La maggior parte dei documenti dei secoli XIV - XV sono conservati in copie sei-settecentesche, autentiche e semplici. Si tratta di un nucleo documentario acquisito a seguito del lascito disposto nel suo testamento da Gaetano Taverna (1777-1846) in favore di Uberto Visconti di Modrone. Il duca ereditò da Taverna oltre 970.000 lire milanesi, vincolate però all’usufrutto vitalizio in favore della moglie di Gaetano, Caterina Visconti dei conti di Lonate Pozzolo, fino al 1855. Con la morte del conte Gaetano si estinse uno dei due rami della famiglia Taverna.

I documenti furono ricevuti probabilmente in un unico versamento con l’acquisizione dell’eredità; come d’uso nell’archivio Visconti, i fascicoli considerati ancora utili all’amministrazione furono inseriti nell’archivio corrente, - dove sono ancora collocati – principalmente alla voce Eredità, ma anche in altre serie del fondo ottocentesco, e in seguito classificati dagli archivisti di famiglia. Quelli di minor interesse trovarono posto nell’archivio di deposito, senza assumere fisionomia ed ordine preciso, come ancora oggi si può constatare dall’inventario.

Le carte riguardano in particolare i territori di proprietà dei Taverna in Milano (la famiglia possedeva case in via Bigli e in Monforte, l’attuale palazzo Isimbardi) e in Lombardia a Dergano, Lodi, Seregno, Landriano, Fizzonasco, i feudi di Olevano di Lomellina e Camparada. Si tratta principalmente di copie di testamenti di membri della famiglia, atti relativi a vitalizi, fedecomessi e atti di causa per eredità.

Alcune buste contengono invece carteggio personale di Gaetano e Caterina Taverna.