PERSONAGGI

PERSONAGGI MASCHILI

Il personaggio principale del racconto è Felipe Montero, un giovane storiografo di 27 anni. La sua descrizione fisica non è molto dettagliata, però sappiamo che ha gli occhi scuri, capelli neri e lisci, sopracciglia folte, guance magre e un profilo dritto, perfetto. Il personaggio di Felipe si può collegare alla vita perché sembra essere l’unica persona vivente nella casa. In effetti, egli è il più reale ed è il solo ad avere avuto una vita propria anche al di fuori della casa di Consuelo. Fin dall'inizio, Felipe dimostra di avere valori morali ed emozioni simili a quelle di qualsiasi essere umano.

Il secondo personaggio maschile è il generale Llorente, marito della signora Consuelo. Questi non appare nel romanzo perché è già morto, però possiamo conoscerlo grazie alle sue memorie, che scrisse prima di morire. Il generale Llorente partecipò a molte battaglie all'epoca di Napoleone III, ma poi dovette andare in esilio a Parigi, dove morì all’età di 82 anni. Le sue memorie trattano soprattutto della sua carriera militare, ma contengono anche alcuni ricordi della sua vita con Consuelo.

Solo alla fine del libro scopriamo che il generale Llorente e Felipe sono la stessa persona, perché Felipe è la reincarnazione di Llorente. Nell’ultimo capitolo, infatti, incontriamo Felipe che sta guardando attentamente una fotografia del generale e si accorge che, sostituendo la barba e i capelli bianchi con dei capelli neri, la persona della foto è lui stesso.

Cristiana Fersino

 

PERSONAGGI FEMMINILI

Consuelo è la vedova del generale Llorente e ha circa 109 anni. E’ molto magra, ricurva su se stessa, perché la sua spina dorsale non è più in grado di reggerla; ha i capelli bianchi e non ha più denti. Appare come un personaggio diabolico e le memorie del marito sembrano confermarlo ("Consuelo, también el demonio fue un ángel, antes"). In alcune descrizioni, appare come se fosse morta, perché le sue dita sono "sin temperatura" e i suoi occhi immensi, spalancati, sono talmente chiari che solo il nero della pupilla sembra rompere tale chiarore. Inoltre la prima volta che Felipe incontra Consuelo, questa è distesa sul letto e sembra quasi una mummia, perché è completamente avvolta dalle lenzuola, con i capelli nascosti in una cuffia di seta, che copre perfino le orecchie. Il vestito bianco che indossa è abbottonato fino al collo e le sue mani pallide riposano sul suo ventre

L’altro personaggio femminile è Aura. E’ la nipote di Consuelo e sembra essere giovane anche se non si può definire esattamente la sua età, perché Felipe la descrive prima come una bambina, poi come una ventenne e alla fine come una signora di 40 anni. Tutto questo avviene perché Aura in realtà non esiste, ma rappresenta la reincarnazione di Consuelo. Aura è come un sogno che Consuelo riesce a trasformare in realtà solo per alcuni giorni. Aura ha gli occhi verdi, con un effetto ipnotico su Felipe, che quasi sviene quando li osserva. Inoltre veste sempre di verde, proprio come Consuelo quando era giovane. Nel libro non si accenna quasi mai alle caratteristiche fisiche di Aura, il che sottolinea maggiormente il senso di mistero che circonda la sua identità.

Indubbiamente ci sono vari indizi nel romanzo che ci aiutano a scoprire la simbiosi di queste due donne, ma credo siano tutti sintetizzati nella seguente riflessione di Felipe: "Siempre cuando están juntas hacen exactamente lo mismo: se abrazan, sonríen, comen, hablan, entran, salen, al mismo tiempo, como si una imitara a la otra, como si de la voluntad de una dependiese la existencia de la otra ".

Cristiana Fersino

IL RAPPORTO TRA CONSUELO E AURA

L'AMBIGUITA’

L’ambiguità è l’aspetto che più caratterizza il rapporto tra Consuelo e Aura. Rileggendo il racconto, si possono notare dialoghi ed azioni che ci suggeriscono la verità finale molto prima che questa sia svelata. Si tratta di parole che nascondono un doppio senso e che ci svelano che le due donne sono la stessa persona, o meglio che Aura è la proiezione di Consuelo stessa nella sua gioventù.

Un primo esempio di ciò può essere riscontrato nel primo incontro tra Consuelo, Aura e Felipe Montero. Prima che la ragazza arrivi, la vecchia signora dice allo storico messicano: "Le dije que regresaría". In italiano una traduzione plausibile potrebbe essere "Le dissi che sarebbe tornata" riferendosi ad Aura, identificata in questa frase anche con il coniglio. Sembra quindi che Consuelo abbia promesso ad Aura di convocarla ancora, di incarnarla ancora. Possiamo dedurre che la vecchia donna si sia ripromessa di impiegare tutte le sua forze per far tornare Aura in vita. Inoltre, in questo primo incontro, l’arrivo di Aura appare avvolto dal mistero, sia agli occhi di Felipe che a quelli del lettore. Felipe non sente rumore di passi o il cigolio di una porta che si apre e si richiude. L’apparizione di Aura è improvvisa, come se la ragazza si fosse materializzata nell’oscurità della camera della vedova. Un’apparizione di questo tipo si trova anche quando, dopo un intenso momento di intimità fra i due giovani amanti della casa, all’improvviso Felipe nota la presenza della signora Llorente.

Paola Brevi

 

IDENTIFICAZIONE DI MOVIMENTI E PENSIERI

In molti brani del racconto di Fuentes si nota che le due donne compiono i medesimi gesti in modo un po’ innaturale, quasi meccanico. Fin dall’inizio si può notare che Consuelo esercita un forte potere su Aura. Per esempio:

Felipe: "La señorita me dijo…"

Consuelo: "Sí, exactamente…"

Consuelo mostra di sapere già ciò che ha detto Aura, eppure in quel momento lei non era presente. Forse ad una prima lettura può apparire insignificante, ma sapendo che alla fine le due donne sono la stessa persona, si può dire che la signora Llorente sa già ciò che Aura ha detto, perché la anziana è Aura stessa.

"Han construido alrededor de nosotras, nos han quitado la luz. Han querido obligarme a vender. Muertas, antes. Esta casa está llena de recuerdos para nosotras. Solo muerta me sacarán de aquí"

In questo breve passo pronunciato da Consuelo, si nota un po’ di confusione tra il singolare e il plurale. La vedova parla anche per Aura e poi parla di sé, continuando il discorso precedente. Ciò si può notare e capire solo sapendo che Consuelo ed Aura sono un'unica identità.

Ma i momenti in cui le due donne mostrano chiaramente di eseguire magicamente gli stessi movimenti sono sostanzialmente due:

Nello stesso istante, Consuelo sta facendo mosse "virtuali" nello spazio a lei circostante, "como si despellejara una bestia…" La vecchia sta trasmettendo i movimenti da fare ad Aura, utilizzando la stregoneria e la forza magica del suo pensiero.

Paola Brevi

AURA E CONSUELO NEI SOGNI DI FELIPE

Anche nei sogni di Felipe le due donne si confondono. Sono sogni un po’ innaturali, quasi mezzi di comprensione della realtà. Felipe sogna una mano descarnada, quella di Consuelo; che suona una campana, finora sempre associata alla figura di Aura. All’improvviso si sveglia e trova una mano che lo accarezza, ma è quella di Aura. Inoltre, Felipe sogna che Consuelo strappa la gonna ad Aura e che, all’improvviso, i denti di una si sovrappongano ai denti dell’altra, come in un'identificazione. Poi le gambe nude di Aura si rompono, forse come quelle di una bambola (possibile associazione alla "muñequita" che Montero trova sotto il tovagliolo). Da questo momento in poi Felipe comincia a comprendere: "Aura existe para perpetuar la ilusión de juventud y belleza de la pobre anciana enloquecida".

Paola Brevi

LA SPIEGAZIONE NELLE PAROLE DEL GENERALE LLORENTE

Felipe scopre dalla lettura delle memorie del Generale Llorente che Consuelo, sterile, aveva la mania di conservare la bellezza e la giovinezza. Attraverso la stregoneria, riesce a creare Aura, una proiezione di se stessa giovane. Negli scritti del marito defunto non si ha una spiegazione diretta della creazione di Aura, ma lo si capisce nel passaggio in cui Consuelo dice che la può convocare e incarnare quando vuole. La donna viene anche descritta mentre cammina come se da un’altra parte ci fosse la sua riproduzione, che passeggia grazie al suo pensiero e alla sua forza magica.

Paola Brevi

L’ESAURIRSI DI AURA SVELA IL SEGRETO

Felipe nota che al secondo incontro con la donna amata, Aura sembra invecchiata; non è più una ventenne ma una quarantenne con lo sguardo stanco. Si capisce allora che Consuelo sta perdendo le forze e che non riesce più a riprodurre se stessa tanto giovane come il primo giorno. Aura stessa afferma: "Ella tiene más vida que yo. Sí, es vieja, es repulsiva… Felipe no quiero volver … no quiero ser como ella… otra…" Con queste parole Aura svela che Consuelo ha più vita di lei perché è lei che le dà la vita e che non vuole essere come lei, tornare indietro, cioè non vuole essere vecchia. Alla fine, la fotografia rivela la verità e nella scena finale si nota come Consuelo, stanca, non riesce più a incarnare Aura e promette a Felipe che un giorno tornerà (come la promessa iniziale).

La conclusione può essere che non solo Aura è una proiezione di Consuelo, ma anche che Felipe è costretto al ruolo del General Llorente per dar vita con Consuelo ad Aura, l’illusione della vita. Così Felipe Montero è coinvolto in una relazione con una donna che sembra essere Aura. La giovane svolge soltanto il ruolo di guida verso la riscoperta del passato di Felipe, sia a livello personale, che a livello sociale (il passato del Messico).

Paola Brevi

 

EVOLUZIONE DEL RAPPORTO TRA I PERSONAGGI

Il protagonista maschile, Felipe, si identifica con le caratteristiche stereotipate maschili, giungendo alla casa della signora Consuelo per motivi strettamente concreti: "tu piensas en el sueldo de cuatro mil pesos". Ma all’interno della casa è sedotto dalla bellezza di Aura, dall’ambiente oscuro e misterioso, dai profumi inebrianti delle piante. L’oscurità non permette a Felipe di vedere chiaramente all’interno della casa, ma è soprattutto la ragione ad accecarlo, poiché è una luce abbagliante che non gli lascia vedere gli elementi magici che lo circondano, cercando una risposta a tutto con la ragione: "si el precio de tu futura libertad creadora es aceptar todas las manías de esta anciana, puedes pagarlo sin dificultad."

Tali caratteristiche sono anche un limite per Felipe, che entra senza accorgersene in uno stato ipnotico, evidenziato quando il giovane tiene tra le mani una bambolina, che rappresenta la sua condizione. Egli, infatti, diviene un burattino nelle mani della donna, subendo passivamente ciò che accade: "comes mecánicamente, con la muñeca en la mano izquierda y el tenedor en la otra, sin darte cuenta, al principio, de tu propria actitud hipnótica". Felipe non realizza le sue intenzioni iniziali, ma trova una nuova identità in questo contesto.

La protagonista femminile è Consuelo, che si identifica con Aura. La donna vuol mantenere intatta la sua bellezza e la sua giovinezza nel tempo. Si circonda di piante e indossa abiti verdi, poiché lei stessa vorrebbe restare "sempre verde", per sempre giovane e florida, fuggendo la decadenza fisica. Il buio della casa rappresenta il suo mistero, i suoi lati oscuri, la magia, gli intrighi, l’immaginazione ed è allo stesso tempo un modo perché Felipe non la veda nel suo aspetto degradato. Anche le porte senza serratura sono predisposte affinché Felipe non possa isolarsi o fuggire da lei. È lei a decidere del destino di Felipe, dimostrando la sua forza e il suo potere.

Una possibile interpretazione del finale potrebbe essere che Felipe sia stato indotto a credere di essere il generale Llorente a causa delle magie, dei riti, delle ipnosi e delle suggestioni subite, tanto da vedere la realtà in modo offuscato. Felipe potrebbe quindi essere vittima degli incantesimi della donna.

Laura Reami

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