LO SPAZIO
Il racconto si sviluppa in due soli luoghi: fuori dalla casa e dentro di essa. Fuori dalla casa troviamo "el cafetìn", un luogo sporco ed economico, dove Felipe Montero legge per la prima volta l’annuncio della signora Consuelo. L’autobus e la strada sono pieni di gente, di vita e di movimento.
La casa, invece, è un posto scuro e silenzioso. Le stanze descritte sono:
- l’atrio, molto scuro, con le pareti umide e un odore pungente. E’ comunque pieno di
piante quali la dulcamara, il gordolobo e la belladonna, tutte utilizzate in medicina come analgesici oppure per stordire i sensi. L’atrio è un luogo simbolico; Felipe lo attraversa una sola volta il giorno in cui entra nella casa e lì, come per effetto delle piante, lascia la realtà ed entra in un mondo di fantasie e di sogni. Felipe torna nell’atrio solo il terzo giorno, quando tutte le sue convinzioni e le sue certezze sono ormai crollate e lui cercherà di recuperarle proprio lì, nell' unica stanza con vita reale: le piante;- la stanza della signora Consuelo è sporca e scura. Si respira vecchiaia ovunque e i mobili sono vecchi e rovinati. Non ci sono finestre e in un angolo vive un gruppo di
ratti;- la stanza di Aura è anch’essa scura, quasi funebre, e ciò che attira maggiormente l’attenzione è un
Cristo in legno nero attaccato alla parete proprio sopra il letto della ragazza;- la sala da pranzo è un luogo molto strano. Molte volte i coperti non corrispondono al numero dei commensali ed è anche il posto dove Felipe si accorge che Aura e Consuelo si muovono contemporaneamente e nello stesso modo;
- la cucina è il posto della morte fisica, dove il protagonista vede Aura che squarta il capretto. Le altre stanze invece ispirano solo morte spirituale;
- la stanza di Felipe è l’unica dotata di luce naturale, nella quale entra la luce del sole. Anche i mobili sono normali anche se un po’ antiquati. Significativo è il
tappeto rosso.Silvia Scanzi
Considerazioni sul luogo
Nessuna porta ha le serrature e questo può essere simbolo dell’unità spazio-temporale che si percepisce nella casa. Un tempo comunque diverso da quello della strada, un mondo a parte. Quando
Felipe entra per la prima volta nella casa della calle de Donceles, la voce di Consuelo lo guida e gli dice di non accendere la luce, di fare 13 passi a destra e di salire 22 gradini al buio, 13 destra e 22 sinistra. Sembra la combinazione di una cassaforte dalla quale lui non riuscirà più ad uscire. Felipe stesso decide di non uscire, nel momento in cui accetta di non accendere la luce e di attenersi alle nuove e strane regole della casa, da dove la luce fisica e quella della regione sono state bandite.Silvia Scanzi
GLI SPAZI FISICI
IL MONDO ESTERNO
La vicenda è ambientata nel centro di Città del Messico, cuore coloniale della capitale e memoria storica della nazione, luogo in cui Felipe Montero troverà
il proprio passato. Il libro si apre con il giovane che legge un annuncio di lavoro in un bar della città, un luogo sporco e poco raffinato, che può simboleggiare lo stile di vita condotto dall’uomo, ossia quello di una comune persona modesta. La normalità e la monotonia della sua esistenza si riscontrano anche nella scena successiva, in cui il giovane, come tutti i giorni, aspetta l’autobus immerso nel rumore della città.La calle de Donceles 815, nell’antico centro della città, appare come un conglomerato di vecchi palazzi coloniali, attualmente adibiti allo spaccio di bibite fresche e altri negozi. I numeri civici sono stati più volte rifatti, e sono ora confusi e sovrapposti. All'avvicinarsi della
dimora delle due donne, aumenta la confusione mentale di Felipe, che trova il luogo misterioso e strano. Giunto davanti alla casa della signora Consuelo, trova infatti cianfrusaglie esposte, nicchie con santi coronati di colombe, pietre lavorate nel barocco messicano, balconi con finestrelle, tubature di zinco, e grondaie di arenisca. La porta è caratterizzata da una maniglia in rame a forma di testa di cane, dall’aspetto logoro e informe. L’animale ha un significato particolare nella cultura azteca, in quanto rappresenta, oltre che la difesa della casa, la guida delle anime nell'aldilà. Essa segna quindi anche il passaggio di Felipe dal mondo caotico e rumoroso della città alla casa silenziosa e misteriosa. Egli si volta per l’ultima volta, cercando di portare con sé, tramite il ricordo, quel mondo reale di cui lui non farà più parte.Silvia Cosi e Silvia Crescini
LA CASA
La casa appare
buia, vecchia e scricchiolante, scolorita, umida e fredda, avvolta dall’odore di chiuso e delle piante marce. Vi sono candelabri, che rendono l'atmosfera ancor più macabra ed inquieta, specchi, simbolo di ambiguità e dell'inconscio, e numerosi strani oggetti. Felipe cerca invano una luce che lo guidi, estraendo dalle proprie tasche dei fiammiferi, che rappresentano per lui l'unica luce e sicurezza nell'oscurità e incomprensibilità di quel luogo.Le porte sono a molla e le due donne, Aura e Consuelo, possono quindi controllare tutto. Non c'è dunque possibilità per Felipe di una propria intimità ed entra inevitabilmente a far parte di quello strano mondo. Una sera il giovane tenta di isolarsi, sbarrando la porta della propria camera e, una volta coricato, "stringe il cuscino che non è suo, sente che non è suo". Egli ha infatti bisogno di sicurezza, di un volto amico, che però non trova: tutto gli è estraneo in quella casa incomprensibile e buia.
La camera di Consuelo è definita come il "santuario della vedova". Essa è infatti colma di oggetti religiosi che, a differenza della cultura occidentale in cui sono simbolo di fede, in questo strano ambiente accrescono l'inquietudine ed il mistero del luogo. Il letto, appena sollevato da terra, è immenso e con trapunte di seta rossa opaca su cui sono sparse briciole e croste di pane. Sul comodino vi sono bottigliette di vari colori, scatole di pastiglie, bicchieri e cucchiai in alluminio. Sul pavimento, bicchieri chiazzati di liquidi biancastri. Il disordine e la sporcizia producono quindi incomprensione e incertezza a Felipe, che non riesce a ordinare la casa sotto un profilo logico; confusione, irrazionalità e mancanza di equilibrio per la donna, che è la padrona di quel regno irreale.
La stanza di Aura non viene descritta nei dettagli. L’unico particolare che emerge dal racconto sono le pareti bianche con un grande Cristo nero appeso.
La camera di Felipe è la sola stanza in cui l’arredamento non rispecchia quello macabro del resto dell’abitazione. E' infatti arredata con carta da parati colorata, il letto è in metallo dorato e ricoperto da un copriletto di lana rossa. Troviamo anche una lampada antica, una vecchia scrivania di noce e cuoio verde con uno scaffale con numerosi libri, simbolo di scienza, verità, razionalità. E' infatti Felipe colui che tenta di studiare ciò che avviene nella casa. Nella camera vi è un abbaino, sorgente di luce: è l’unico luogo della casa illuminato, e quindi fonte di comprensione e chiarezza. Il giovane vorrebbe diffondere questa luce in tutta la casa, ma si rende conto che è impossibile a causa della porta a molla che non glielo permette. Emerge qui dunque il "tema del
labirinto": Felipe si sente come un cieco, che non riesce a vedere e comprendere la realtà macabra e strana nascosta nella casa e uscire dalla situazione tormentosa di non comprensione.La sala da pranzo è un ambiente antiquato, con elementi (come i muri di legno scuro e le tende di velluto verde) che rendono l’ambiente freddo e buio. Vi è inoltre una grande quantità di mobili foderati di seta sbiadita che contrastano con quella di colore rosso vivo della stanza di Felipe. Nelle vetrine sono esposte statue di porcellana, orologi che suonano, sfere di cristallo e bottigliette coperte di polvere verdastra. Appesi ai muri troviamo quadri con scene bucoliche, che richiamano anch'essi il colore verde. In questa stanza accadono ogni sera avvenimenti strani, come il variare quotidiano del numero dei coperti preparati, anche se a consumare i pasti c’è solo Felipe e, a volte, Consuelo. La sala da pranzo con tutti questi oggetti antichi rimanda al passato e alla vita di Consuelo quando era giovane.
La cucina non viene descritta. Può essere associata tuttavia alla morte. E' infatti qui che Aura sgozza un
capretto come simbolo del sacrificio umano, mentre la stessa scena è ripetuta da Consuelo nella sua stanza, mediante gesti astratti con le mani. La prima è, in questo caso, l'aspetto concreto della seconda.Il verde spazio che Felipe scorge dalla propria camera da letto, speranza del contatto con la luce e la natura di una realtà ormai lontana, non appartiene alle due donne, che coltivano le loro
piante nel patio umido, marcio e ombreggiato.La tana dei
topi, frequentemente nominata nel testo, rappresenta il degrado fisico e morale in cui è avvolta la casa della signora Consuelo.Silvia Cosi e Silvia Crescini
GLI SPAZI IMMATERIALI
I RUMORI
I rumori che si sentono fuori dalla
casa sono rappresentati dal caos della città, dalle voci della gente e dal movimento degli autobus, tipici della realtà quotidiana.All'interno della casa, invece, troviamo:
- il miagolio doloroso e atroce dei
gatti che ardono sul fuoco, rimando alla stregoneria e all’aspetto macabro di tutta la casa;- la voce acuta e cadente di Consuelo;
- lo scricchiolio del legno;
- i topi che squittiscono (questi rumori simboleggiano l’incertezza e l’irrealtà della casa);
- la
campana suonata per indicare a Felipe che la cena è pronta (questo suono crea in Felipe un senso di inquietudine, perché egli pensa che oltre a lui vi sia altra gente che però non può vedere; inoltre, questo oggetto ha un significato di presagio di morte);- il fruscio dei vestiti di Aura che denota la sua sensualità ed aumenta il desiderio di Felipe nei suoi confronti.
Silvia Cosi e Silvia Crescini
GLI ODORI
Nella casa vi è un persistente odore di chiuso e di marcio, dato dalle piante coltivate da Aura. Un altro odore significativo è quello del vapore nauseante del sangue del
capretto sgozzato da Aura. Esso, unito all’immagine visiva, crea un dolore interiore e un senso di morte nell’animo di Felipe. Significativo è il fatto che non vengono descritti i profumi delle donne, che solitamente sono associati alla bellezza e la sensualità.Silvia Cosi e Silvia Crescini
I COLORI
In tutto il racconto c’è una forte presenza del colore
verde, che può assumere due significati:- rappresenta la natura ed il giardino che costituisce la speranza di Felipe;
- simboleggia la vita e la creazione, quindi la fertilità. Infatti Consuelo, da giovane, voleva reincarnare la giovinezza e ci riuscirà attraverso Aura che veste sempre di verde.
Altri colori che compaiono sono quelli dei nastri che legano i documenti del generale Llorente e la chiave del baule in cui sono contenuti. Questi colori sono:
- viola: simbolo dell’appartenenza ad un gruppo e quindi alla stregoneria di Consuelo. (un nastro viola lega la chiave del baule in cui si trovano i documenti del generale Llorente);
- giallo: colore legato alla sfera maschile e simbolo della forza; è anche il colore dei morti. Un nastro giallo lega i documenti in cui si raccontano gli episodi del passato del generale, mettendo in luce la sua forza (fu protagonista di molte battaglie) ed il suo coraggio;
- azzurro: colore legato alla sfera femminile. Nella cultura azteca significa divinità e simboleggia ciò che è al di fuori della coscienza. Significa inoltre morte e rinnovamento. L’azzurro è il colore del nastro che lega il secondo blocco di documenti in cui è descritto l'incontro del generale con Consuelo e si racconta di quando l’ha vista martirizzare i gatti. Ciò che è al di fuori della coscienza è rappresentato dal martirio dei gatti, mentre il simbolo della femminilità corrisponde al racconto dell’incontro con Consuelo. Vi è anche il tema dell’irrealtà perché Felipe dubita che, visto la data dell’incontro dei due coniugi, Consuelo abbia più di 109 anni,
- rosso: colore della vita, della battaglia, del coraggio ed esorcizzante della morte. Nell’ultimo blocco di documenti si raccontano ancora le avventure del generale (vita e battaglia) e si parla della sterilità dell’uomo. Consuelo aveva il desiderio di reincarnare la propria giovinezza per sconfiggere la morte. Il colore rosso, inoltre, caratterizza le trapunte della stanza di Felipe e quelle di Consuelo, con la differenza che quelle di Consuelo sono opache e sbiadite, mentre quelle dell’ospite sono di un rosso vivo. Questo fatto aumenta il contrasto tra la vita reale e quella misteriosa, rappresentate rispettivamente da Felipe e da Consuelo.
Silvia Cosi e Silvia Crescini
LO SPAZIO DELLA MENTE DI FELIPE
La mente di Felipe, inizialmente, è confusa. Questo spazio immaginario si manifesta attraverso
il sogno, inteso come: "il modo di espressione dell’inconscio. Attraverso esso si acquista coscienza degli aspetti della propria personalità che, per diverse ragioni, non si desidera conoscere direttamente da vicino. Rappresentano la coscienza dell’ombra".La prima notte. Felipe non fa alcun sogno, forse perché non capisce la realtà in cui si trova. La seconda notte sogna una mano scheletrica di una donna senza occhi che suona la campana e quando si sveglia trova Aura che lo accarezza e lo consola. Secondo la simbologia onirica, le mani rappresentano il desiderio di contatti umani. Lo scheletro indica la paura di vedere sconvolte le proprie abitudini a causa di un evento nuovo ed imprevedibile. La campana che suona, infine, è un presagio di morte.
Questo sogno potrebbe significare che Felipe, in questo luogo di morte e dubbio, ha comunque il desiderio di avere contatti umani, soprattutto con Aura che gli si rivela nel sogno come Consuelo.
La terza notte sogna delle bocche spalancate in silenzio e di nuovo la mano scheletrica di una vecchia dalle gengive sanguinanti che tira fuori dal grembiule macchiato di sangue dei denti gialli. La vecchia strappa la gonna verde di Aura e la giovane perde le gambe che volano nell'abisso. Secondo la simbologia onirica, la perdita dei denti significa timore o dispiacere; La bocca aggressiva suggerisce la paura della donna e la donna anziana la presenza di dispiaceri. Il sangue, inoltre, è simbolo di purificazione e, se associato al colore rosso, indica passione, carnalità, istinto.
E' significativo il fatto che il sogno di Felipe avvenga dopo aver visto Aura intenta a sgozzare un capretto, per cui la donna del sogno potrebbe essere:
- la trasposizione dell’orrenda scena vista da Felipe; ciò si capisce dal grembiule macchiato di sangue. In questo caso la donna è Aura;
- Consuelo che cerca di impadronirsi della giovinezza di Aura per reincarnarsi, perciò le strappa la gonna verde, simbolo di vita.
In tutti questi sogni Felipe desidera Aura, ma viene ostacolato dalla visione della morte e quindi da Consuelo, che la userà per reincarnare la giovinezza perduta.
Silvia Cosi e Silvia Crescini
LO SPAZIO UMANO TRA I PERSONAGGI
Inizialmente Aura evita gli sguardi e i contatti con Felipe, ma poi Il loro rapporto diventa sempre più intenso, fino a quando sarà lei a cercare il suo sguardo. Il
disco farinoso dato da Aura a Felipe dopo il rapporto sessuale rappresenta l’unione intensa fra i due e la condivisione di esperienze. La prima volta che Felipe incontra Consuelo e le porge la mano, non tocca un’altra mano, ma la pelle del coniglio; infine una mano con dita senza calore tocca la sua e l’uomo si allontana. Ciò è significativo perché potrebbe significare che Felipe e Consuelo sono legati tramite Aura, che si manifesta attraverso il coniglio, animale che entrambi accarezzano.Quando Felipe e Aura si vedono per la prima volta e l’uomo le porge la mano, sente insinuarsi un’altra mano fra lui e la vecchia. Questa mano tocca la mano di Consuelo ed è la mano di Aura. La giovane sembra quindi
sovrapporsi a Consuelo e viceversa. I personaggi sono lontani perché non hanno molti contatti tra di loro, comunque sono legati reciprocamente, visto che in realtà sono la stessa persona.Silvia Cosi e Silvia Crescini
Presentazione - Tempo - Simboli - Personaggi - Stregoneria - Elementi femminili e maschili - Bibliografia