Università Cattolica del Sacro Cuore

Il Re è un po' più nudo e ancora più debole

Un mese per conoscere i risultati delle elezioni nella superpotenza mondiale, quella più avanzata tecnologicamente, il riferimento planetario, già questo non ce lo saremmo mai aspettati. Ma ancor più strabiliante è l´aver scoperto prassi di faciloneria condita da sbadataggini, con schede perse e ritrovate, procedure e scelte opinabili, che se fossero capitate da noi li avremmo sentiti tutti i censori degli italici difetti a cantarcele alte e chiare, a spiegarci che cose simili nelle grandi democrazie anglosassoni, là dove la modernità trionfa e lo spirito protestante del capitalismo volteggia sovrano nei cieli, o almeno in quell´Europa progredita dove lo Stato è lo Stato, mai sarebbero potute accadere. Come l´omertà governativa a difesa degli interessi d´una lobby potente o dell´industria nazionale a costo di compromettere la salute dei cittadini.

Lo sanno tutti infatti che la malattia della mucca pazza s´è sviluppata a Bergamo, non a Birmingham, e il sangue, infetto da Aids, per le trasfusioni, non testato in attesa che si potesse usare un kit nazionale, è stato utilizzato a Pavia, non a Parigi. O ricordo male? Certo era da noi che si faceva un gran parlare tempo fa di regole, e di governo delle regole, solo per scoprire in Florida come il diritto, asettico e razionale, cui si pensava di poter affidare la soluzione d´ogni stortura nazionale, possa esser manipolato e tirato da ogni parte se non esprime un consenso sociale preventivo su princìpi e valori.  Per carità, il problema non è di autoassolverci bensì di imparare a considerare la nostra storia, e l´altrui, con occhi più limpidi e senza preconcetti complessi di inferiorità sentendoci sempre scolari cui pochi, autoproclamatisi illuminati, devon spiegare, esempi alla mano, come far l´o col bicchiere.

Il mondo è bello perché è avariato, diceva un tale, e aveva ragione, ci si volga al prato di casa o a quello della Casa Bianca su cui tra breve un presidente dimezzato prenderà il posto di quello statista di Clinton. Il quale certo ha garantito al suo Paese un boom economico impensabile otto anni fa, ma a costo di rinunciare praticamente a tutte le linee forti del suo progetto elettorale originale. Si trattasse di ecologia o di sanità, di aiuto ai più deboli del mondo o di pace nelle zone calde del globo.   D´altra parte l´abbiamo visto appena due giorni fa alla conferenza dell´Aia sul clima.

Dietro la scena della politica americana ci sono interessi che nessuno sembra capace di toccare veramente, ovvero c´è una debolezza attuale della politica che non sa come render credibili, e dunque realizzabili, progetti di lungo periodo i quali necessariamente impongono di rivedere posizioni e stili di vita abituali. Quale che sia il presidente, sembra di poter dire che attualmente sui propri particolari interessi consolidati l´America non transige. E così, significativamente, dopo tante belle parole, il maggior consumatore d´energia del mondo ha rifiutato di moderarsi un poco e dare l´esempio, per il bene comune d´un pianeta in crisi ecologica. D´altra parte nessun presidente metterà mai al bando la pena di morte, o limiterà a misura europea la vendita di armi da fuoco malgrado tanto si deplori la violenza diffusa. La novità di oggi è che però il Re è un po´ più nudo e ancora più debole. Nessuno può credere infatti che quel che s´è rivelato in Florida non sia accaduto anche altre volte.

Non solo. Quando per un pugno di voti Nixon fu sconfitto da Kennedy - il quale pare avesse fatto votare anche i morti a Chicago -, preferì non ricorrere per non delegittimare il sistema politico. Questa volta è andata diversamente. Evidentemente gli interessi particolari coinvolti sono nel frattempo cresciuti talmente, e le prospettive politiche correlativamente accorciate, che per il perdente e i suoi sponsor, e i loro disegni economici, la sconfitta è una catastrofe irrecuperabile. E allo stesso modo lo sarebbe stata per il vincente. Che dire. Solo che Dio ce la mandi buona e che gli interessi globali coincidano abbastanza con quelli americani.


27/11/2000