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A2. Antropologia della comunicazione e dei media
Gli afferenti che operano all’interno di questa direttrice sono Chiara Giaccardi, Simone Tosoni, Matteo Tarantino, Serena Fossati, Chiara Sammarco. L’approccio antropologico, parte dalla considerazione dei media come artefatti, che incorporano valori e pratiche e nello stesso tempo entrano a far parte di un ambiente ormai 'misto', dove materiale e digitale si definiscono reciprocamente; attenzione particolare ė posta sulle pratiche e i processi di attribuzione di senso.
Entro questo paradigma sono attivi tre filoni di ricerca:
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Fruizione mediale e spazio urbano. La sfida metodologica della città al paradigma degli audience studies. Lo spazio urbano, come nuovo oggetto di studio, richiede un ripensamento metodologico, a partire dai due concetti chiave, per gli audience studies degli anni ’90, di spazio e audience. Una messa in luce critica dei limiti di tali concetti quando applicati allo spazio urbano consente nuovi possibili percorsi metodologici. (a cura di Chiara Giaccardi, Simone Tosoni, Serena Fossati, linea di finanziamento D1).
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Food 2.0: esperienza, ritualità, consumo nell'era digitale: Coinvolgendo anche gli studenti del secondo ciclo e i dottorandi e utilizzando anche i social media, si indagano e documentano le molteplici forme di intreccio tra cibo, socialità, ambiente digitale, territorio e memoria (a cura di Chiara Giaccardi e Chiara Sammarco).
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L'umano nell'era della tecnica: In collaborazione con Arc, Archivio Ries, progetto culturale di Ateneo e CEI (in particolare in vista del convegno ecclesiale nazionale di Firenze 2015 sul nuovo umanesimo) si intende far emergere e valorizzare, anche attraverso le piattaforme digitali e i social media, nonché un numero monografico della rivista Comunicazioni Sociali (3/2015), i caratteri di una concezione dell'umano che senza dualismi e riduzionismi, allo scopo di portare un contributo qualificato al dibattito culturale su questo tema delicato. (a cura di Chiara Giaccardi).