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Diagnostica per Immagini e Radioterapia
Il primo grande blocco deriva storicamente dall’originaria “Radiologia”. Infatti, sebbene siano ben codificati e singolarmente riconosciuti i ruoli ed ambiti della Radiologia Diagnostica ed Interventistica, della Medicina Nucleare e della Radioterapia, nella Nostra Facoltà come in tutto il mondo, la “storia” è cominciata come unico tronco, dopo la scoperta di Roentgen del 1895. Nel caso specifico della nostra Facoltà di Medicina e del nostro Policlinico il ruolo della Radiologia è stato dall’inizio preminente, come testimoniato dal fatto che il Prof. Attilio Romanini, direttore storico della prima Radiologia del Policlinico Gemelli è stato anche il primo Direttore Sanitario, contribuendo alla sua progettazione e lasciando in eredità l’impronta indelebile della sua capacità di prevedere il futuro. Dall’originaria “Radiologia” sono quindi nate e sviluppate la moderna Diagnostica per Immagini (DpI) e la Radioterapia, con l’apporto parallelo della Medicina Nucleare.
La trasformazione della Radiologia in DpI ha rappresentato il più straordinario progresso della Medicina negli ultimi 30 anni del II millennio; l’ecografia prima e la Tomografia Computerizzata (TC) e la Risonanza Magnetica (RM) poi hanno realmente contribuito alla nascita della Medicina moderna. Ne sono testimonianze i premi Nobel attribuiti per TC ed RM e l’inconfutabile evidenza che nella pratica medica, sia clinica che chirurgica, non si possa fare a meno della DpI. In tale scenario il DIPU garantisce un impiego razionale delle tecniche di DpI per la diagnosi e, ovviamente, per il supporto alla ricerca, con il costante obiettivo di migliorare le performance diagnostiche e ridurre costi ed invasività.
Nel Dipartimento tali obiettivi della DpI sono assicurati da un duplice approccio, basato su due convinzioni fondanti: quella della radiologia “clinica”, ossia della sub-/super-specialità e quella del lavoro multidisciplinare, ossia di equipe con i clinici, chirurghi e gli altri specialisti coinvolti nella gestione delle patologie più comuni e rilevanti. La DpI opera quindi attualmente per grandi raggruppamenti sub-specialistici, garantendo la scelta razionale delle prestazioni diagnostiche, l’integrazione con le tecniche di Medicina Nucleare, il trasferimento delle informazioni alla Radioterapia, il tempestivo uso di tecniche interventistiche, la preparazione dei Pazienti alle cure mediche e chirurgiche, il controllo dell’efficacia dei trattamenti e l’opportuno follow-up. Tale duplice approccio consente una gestione ottimale dei Pazienti in percorsi clinico-assistenziali dedicati, la reale multidisciplinarietà dell’approccio alle patologie mediante molteplici incontri settimanali dedicati alle patologie neoplastiche (”tumor board”) e non solo, con un’ottimizzazione delle risorse e dei risultati nella ricerca.
La mole di indagini radiologiche mette inoltre a disposizione uno straordinario patrimonio casistico, di fondamentale importanza nella formazione delle nuove generazioni di Medici Specialisti: sono infatti oltre 200.000/anno le procedure radiologiche eseguite, con oltre 50.000 esami TC e quasi 20.000 RM. In tutti gli ambiti e le applicazioni diagnostiche ed interventistiche la radiologia della nostra Facoltà/Fondazione primeggia per quantità e qualità al livello regionale e nazionale, pianificando nel tempo anche una costante crescita quantitativa e qualitativa. Dal punto di vista tecnologico, grazie alle ultime acquisizioni ed installazioni, il DIPU è dotato complessivamente di 9 scanner TC e 7 RM, tra cui la più avanzata RM a 3 Tesla. Tale dotazione consentirà non solo di completare il passaggio dalla diagnostica morfologica a quella “metabolica e funzionale”, ma anche la piena integrazione della Radiomica e delle applicazioni dell’Intelligenza Artificiale (IA). L’avanzamento tecnologico, l’impiego della IA ed anche il più grande dispiegamento di risorse umane non potranno comunque garantire l’obiettivo principale di un’Università Cattolica, che consiste nell’ottimizzazione della cura complessiva del Malato, con il Paziente che non può e non deve essere lasciato solo alla gestione tecnologica, magari precisa ma “distante”.
Proprio in Radiologia l’interazione delle grandi macchine e della IA con Il Paziente deve essere mediata dalla presenza e dal contatto fisico con i Medici Specialisti ed il Personale Sanitario. Per tali motivi costante deve essere sempre l’attenzione affinché gli ambienti e il nostro modo di operare siano rispettosi delle esigenze ed intimità dei Pazienti: le aree di attesa e preparazione devono essere confortevoli e garantire la privacy individuale, deve sempre esserci la disponibilità a spiegare ai Pazienti che cosa si fa e perché, realizzando ogni sforzo per ridurre il dolore legato alle procedure e la diagnosi non deve e non può limitarsi a un mero documento informatico.
Nella Medicina Moderna il Medico Radiologo è sempre più spesso il “delegato” alla diagnosi e deve dedicare tempo alla comunicazione dei risultati ai Pazienti, tanto più quando la patologia è severa e peggiore la prognosi della malattia diagnosticata, alimentando sempre speranza e fiducia nelle cure. Un caso esemplare delle attenzioni che servono a “umanizzare” la Medicina e ad avvicinarla davvero ai Malati fa riferimento ai bambini; il nostro non è un Ospedale Pediatrico, ma abbiamo attrezzato una sala di attesa dedicata con area giochi per i piccoli Pazienti che devono essere sottoposti a TC o a RM, arredato l’ambiente con dipinti distrattivi, ottimizzato la preparazione ed il monitoraggio dei piccoli Pazienti che devono essere esaminati in anestesia; inoltre abbiamo dotato il reparto RM di un piccolo simulatore, che riproduce in scala la RM e consente al bambino di simularne l’attività, indossando un camice ed esaminando piccoli animali con risposte interattive nelle principali lingue.
Anche la Medicina Nucleare ha negli anni mantenuto un forte legame tra ricerca e assistenza, pur nelle difficoltà dovute all’enorme incremento di attività, sia verso i Pazienti ricoverati che verso il territorio (oltre 8.000 scintigrafie/anno, quasi 10.000 PET/anno, oltre 400 terapie/anno). La vocazione alla ricerca del Medico Nucleare si è comunque confermata non solo nella collaborazione scientifica con tutte le componenti biologiche e cliniche, ma anche nello sviluppo di linee di ricerca interne alla Medicina Nucleare, basate sullo sviluppo di strumentazioni e radiofarmaci.
La Medicina Nucleare sta ora evolvendo verso la sempre più stretta integrazione tra le due storiche e principali applicazioni dei radiofarmaci: la diagnostica SPECT e PET (che identifica sede e abbondanza dei target metabolici o recettoriali) e la terapia con radioligandi (che veicola in loco le radiazioni in modo superselettivo). Tale modalità operativa, definita “Teragnostica con Radiofarmaci” è uno dei più moderni, eleganti ed efficaci approcci personalizzati alle malattie oncologiche e degenerative. In tal senso la nostra Medicina Nucleare è pronta a ricevere e guidare le sfide in divenire grazie alla recente ristrutturazione del “Servizio di Medicina Nucleare”, all’imminente ammodernamento del Ciclotrone e radiofarmacia PET e al completo rinnovamento delle stanze della Degenza Protetta, nel contesto di una fruttuosa e consolidata collaborazione con la Radioterapia.
La Radioterapia Oncologica, fin dagli esordi del Policlinico Gemelli, è stata utilizzata per la cura dei tumori, per la sua efficacia terapeutica, combinata alla capacità di preservare la funzione degli organi irradiati e alla possibilità di controllare il dolore oncologico. Lo sviluppo delle tecnologie informatiche e dell’imaging digitale hanno determinato negli anni un profondo miglioramento dell’efficacia e consolidato l’uso delle tecnologie ibride, acceleratori lineari e radioterapia interventistica guidate da TC e RM, nella maggior parte dei trattamenti oncologici. Allo stato attuale la Radioterapia Oncologica, per la sua flessibilità e possibilità di integrazione con le altre terapie oncologiche contribuisce alla scelta terapeutiche multidisciplinare per realizzare la minima terapia efficace personalizzata per ogni singolo Paziente, con preservazione di un’ottimale qualità di vita, come unanimemente testimoniato dalla letteratura e dall’esperienza clinico-scientifica internazionale.
La combinazione di competenze specifiche ed oncologiche, di un’ottimale dotazione di tecnologie e dell’attività di propri day-hospital e unità di degenza (anche per le terapie interventistiche e radiometaboliche), consente di erogare trattamenti ad un elevato numero di Pazienti, ponendo il Centro tra i primi in Italia. Le nuove frontiere della Radioterapia Oncologica si orientano sull’integrazione con il mondo omico (“Omic Guided Radiotherapy”), grazie alla possibilità di irradiare le neoplasie in base alle loro caratteristiche molecolari, all’integrazione con l’immunoterapia attraverso la somministrazione di trattamenti stereotassici che agiscono come attivanti la risposta immunitaria contro il tumore e all’integrazione con la trasformazione digitale della Medicina tramite la IA e i “big data”.
Una particolare attenzione è sempre stata posta all’accoglienza del Paziente come persona, utilizzando in particolare la bellezza dell’arte per stimolare una relazione di partecipazione al percorso di cura, attraverso una multimedialità che utilizza pittura, scultura, musica, spiritualità e laboratori creativi per offrire ai Pazienti percorsi personalizzati nei singoli ambienti di terapia.