- Milano
- Dipartimento di Storia moderna e contemporanea
- Carte Mozzarelli
- 1998
- La Cattolica del Duemila
La Cattolica del Duemila
Dopo quindici anni, alla fine di ottobre, l´Università Cattolica avrà un nuovo rettore: il prof. Sergio Zaninelli.
Si chiude così un periodo che ha visto, grazie all´impegno tanto costante quanto discreto nei toni ed equilibrato nella sostanza del prof. Bausola, la Cattolica crescere e consolidarsi nelle strutture, nel numero dei docenti e degli studenti - ormai più di 40.000 - e in quello delle sedi e delle facoltà.
Quando il prof. Bausola assunse il rettorato la situazione della Cattolica era difficile sul piano finanziario e incerta su quello culturale. Si trattava infatti di decidere che fare di una Università nella quale l´antica ispirazione di padre Gemelli ad una Università di cattolici strettamente legata alle esigenze della Chiesa italiana si scontrava con il fatto che Chiesa e cattolici erano per molti versi entità plurali, anche malgrado le aspirazioni a «normalizzazioni» proposte dalle parti più svariate anche entro l´Università.
Il rettore Bausola seppe rispettare le diversità di accenti e di vocazioni aiutando di entrambi lo sviluppo senza faziosità ed anzi col continuo timore di poter peccare di partigianeria. Al punto che coloro i quali gli erano più vicini, scherzando (ma non poi troppo), sostenevano essere meglio, per ottenere qualcosa, presentarsi a lui come critici che come amici ed estimatori.
Cosciente della complessità, culturalmente raffinato, di grande intelligenza, egli si è trovato a pilotare l´Università in anni non facili anche nei rapporti tra politica e cultura come sono stati quelli nei quali si è dissolta la stessa unità politica dei cattolici e nei quali egli ha saputo difendere dell´Università il ruolo super partes. A lui l´Università Cattolica deve molto.
Filosofo Bausola, storico dell´economia Zaninelli, cresciuto alla scuola severa e appartata di Sofia Vanni Rovighi il primo, di Mario Romani impegnato nel sindacato e attento alla storia del movimento sociale cattolico e alla dottrina sociale della Chiesa il secondo. Due anime diverse dell´Università, per lunghi anni parallele.
Il nuovo rettore, in effetti, è più anziano del prof. Bausola ed è questo un dato su cui riflettere. Significa che i professori, per la prima volta chiamati ad esprimersi grazie al complesso meccanismo elettivo del nuovo Statuto voluto da Bausola, hanno ritenuto in maggioranza opportuno rivolgersi ad un uomo e a una tradizione lungamente sperimentati.
Si è trattato evidentemente di una scelta molto responsabile, ma che svela nei votanti, mi sembra, la consapevolezza che non sarà facile sperimentare vie nuove e audaci. Eppure l´accelerazione della crisi della modernità, con la messa in discussione dei paradigmi economici, sociali e politici tradizionali, e la consapevolezza che la Chiesa italiana ne ha maturato proponendo il suo Progetto culturale, impongono al corpo dell´Università e al nuovo rettore di avere una capacità forte di innovazione. Soprattutto, direi, di ripensamento della tradizione in accordo col magistero stesso della Chiesa.
È sempre in agguato il rischio di rassegnarsi a puntare su una struttura elitaria che respinga i problemi della società italiana fuori di sé, privilegi una compiaciuta astrattezza siderea e una ipotetica avalutatività del sapere, si curi dei pochi e rinunci alla vocazione popolare della Cattolica.
Potrebbe essere una scelta tranquillizzante ma sinora è stata rifiutata, anche per la consapevolezza che un´Università Cattolica smarrirebbe così il proprio senso e la propria identità.
Non vi è dubbio che di tutto ciò il nuovo rettore abbia piena consapevolezza, così come del fatto che la cultura italiana ha bisogno di una forte Università Cattolica con cui confrontarsi: ne hanno bisogno i cattolici italiani, ne ha bisogno la Chiesa stessa.
Tutti questi soggetti attendono ora Zaninelli alla prova dei fatti. Ed egli ha accettato di confrontarsi con loro. Nessuno può aver dubbi che saprà da par suo affrontare tali difficili compiti sapendo sollecitare, come già Bausola, l´aiuto e la collaborazione di tutti.
17/07/1998