Università Cattolica del Sacro Cuore

L´insegnamento della storia. Tecnica e segreti

Come e perché insegnare la storia, questo l´argomento di un recente breve volume su L´esperienza del tempo. Memoria e insegnamento della storia . L´hanno scritto Giuliana Bertacchi, presidente dell´Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell´età contemporanea, e Laurana Lajolo, già presidente dell´Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia. Dell´impegno delle autrici il libro è testimonianza e risultato. I problemi e le metodologie affrontate, che fanno riferimento in modo specifico all´insegnamento dell´età contemporanea, sono infatti l´esito dell´ampia attività didattica svolta dalla rete degli Istituti affiliati a quello nazionale sopra ricordato, e delle indagini compiute dagli stessi Istituti sull´insegnamento della storia nelle scuole. E questo è un primo elemento di interesse del libro, che non è il frutto di una riflessione accademica individuale, magari raffinatissima ma inevitabilmente condizionata dalle esigenze dell´insegnamento universitario, bensì di una lunga esperienza sul campo, testata nel riscontro avuto dagli studenti delle scuole secondarie. Non si troverà così nel libro il trattamento di tutte le fonti possibili, bensì di quelle che più facilmente possono esser utilizzate da un insegnante, anche se lontano da fornite biblioteche, e con pochi mezzi a disposizione. Storia orale, scritture popolari, memoria dei luoghi e storia locale, autobiografie. È in primo luogo il territorio a fornire i mezzi per fare storia e memoria insomma, e le autrici forniscono accorte «istruzioni per il buon uso delle fonti» suggerite. Si potrebbero sintetizzare nella avvertenza di evitare sia la sacralizzazione che la banalizzazione del passato e in quella di mantenere la consapevolezza critica che le fonti non esistono senza un interprete e sono sempre parziali, restituiscono la memoria da un particolare punto di vista, si trasformano esse stesse nel tempo al mutare dell´esperienza del soggetto che le esamina o di quello che le fornisce. Ma se la seconda parte del libro, quella di cui soprattutto abbiamo parlato fino ad ora, offre con acutezza e garbo strumenti e suggestioni pratiche, non meno importante è la prima intitolata all´intreccio fra memorie e storia insegnata. Da un lato si sottolinea la necessità che la conoscenza trasmessa dalla scuola si trasformi in sapienza, «così che imparare significhi apprendere a vivere», dall´altra come il «mutamento degli stili cognitivi dei ragazzi» influenzati dalla cultura multimediale, imponga di ripensare il modo della trasmissione e rielaborazione delle informazioni. Il discorso si rivolge agli insegnanti, cui non può più bastare l´illustrazione del manuale, ma mi sembra possa esser utile per tutti coloro che hanno responsabilità riguardo al fatto che se non ci può essere futuro senza consapevolezza del passato, nemmeno può esserci, per paradossale possa apparire a prima vista, «passato senza futuro». Vale a dire senza un´interrogazione sapienziale sul significato e prospettiva della vita individuale e collettiva, senza una ricerca di senso. «Fare storia» significa allora «elaborare un prodotto originale di ricerca sulla base di mappe concettuali, di tracce tematiche, di fonti, di percorsi» che contribuiscano a tale finalità. Educare viene da educere, condur fuori, che è il contrario di seducere, di condurre a sé. Non si tratta dunque di sedurre intellettualmente i ragazzi plagiandoli al proprio pensiero, bensì, con timore e tremore, di mostrar loro la complessità del reale, di chiarire loro come la storia, in quanto continuamente rielaborata dalla memoria, sia strumento per la crescita di ciascuno, aiuto - la storia, la cultura tutta in quanto consapevolezza di identità - ad affrontare creativamente l´incertezza, tanto più forte in un´età di rapidi mutamenti, come sempre si ripete a proposito della nostra. Diceva san Bonaventura che studiare è pregare. Credo che le autrici, condividano o meno la prospettiva cristiana del santo, certo ne condividono il sentimento religioso, in quanto passione virtuosa per una conoscenza che non diventa morta erudizione, bensì vitale sapienza.

GIULIANA BERTACCHI LAURANA LAJOLO L´esperienza del tempo Ega Editore pp. 160, euro 10.

16/04/2003