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Rinforzare la democrazia e vigilare sul finanziamento ai partiti
«Rinforzare la democrazia e vigilare sul finanziamento ai partiti». Una giornata di studio a partire dal ‘caso italiano’
Il 3 ottobre 2019 si è svolta all’Università Cattolica un’intensa giornata di studio, che ha coinvolto accademici, esponenti della classe politica e operatori della società civile.
Sondaggi e ricerche ci confermano da anni che in pressoché tutte le democrazie occidentali i partiti soffrono di un pronunciato deficit di fiducia. Le scienze sociali non forniscono un’unica spiegazione per questa tendenza, che probabilmente non può essere imputata solo alla scarsa qualità della classe politica o alla sua corruzione.
Proprio l’attitudine critica del cittadino contemporaneo induce però a riconoscere che il nodo della trasparenza nel finanziamento pubblico e privato ai partiti politici è sempre più ineludibile per rispondere alle sollecitazioni provenienti dalla società civile e per non cedere alla seduzione di una “democrazia senza partiti”.
È anche a partire da queste premesse che il 3 ottobre 2019 si è svolta all’Università Cattolica un’intensa giornata di studio, che ha coinvolto accademici, esponenti della classe politica e operatori della società civile. Realizzata su iniziativa dell’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo (ODIHR) dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), della professoressa Nicoletta Parisi e con il sostegno del Dipartimento di Scienze politiche dell’Università Cattolica.
La giornata – dal titolo «Rinforzare la democrazia e vigilare sul finanziamento ai partiti. Il caso italiano» – ha posto al centro i principali orientamenti emersi nella prassi europea in materia di regolamentazione del finanziamento dei partiti politici, con l’obiettivo di far emergere sia le principali sfide legate al ruolo del denaro nella politica, sia le possibili soluzioni per garantire trasparenza e responsabilità in tutti i protagonisti (partiti, cittadini, stakeholders, stampa, associazioni della società civile).
Come ha osservato la professoressa Parisi, il ruolo cruciale che i partiti assolvono in democrazia richiede di porre l’importante obiettivo di controllare il loro finanziamento nonché l’uso delle risorse in relazione alla loro attività, con l’obiettivo di coinvolgere ogni formazione politica nella pratica dell’integrità e della trasparenza. “Anche le formazioni di base di una società (famiglia, scuole, università e associazioni della società civile)”, ha sottolineato però Parisi, “sono chiamate a rivestire un ruolo cruciale in termini di stimolo all’integro svolgimento delle dinamiche democratiche: per questo motivo l’evento che vede un trasparente confronto fra formazioni politiche e società civile è organizzato nell’Università Cattolica, impegnata fin dalla propria fondazione nella formazione delle giovani generazioni all’impegno pubblico e sociale”.
Introdotto dal Rettore dell’Ateneo, Franco Anelli, dal Direttore del Dipartimento di Scienze politiche, Damiano Palano, e da Jacopo Leone, rappresentante dell’ODIHR, oltre che dalla professoressa Parisi, il seminario ha visto la partecipazione di Marcin Walecki (Dirigente dell’ODHIR), Michele Nicoletti (Università di Trento), Gaetano Pelella (Consigliere parlamentare della Camera dei deputati italiana), Luisa De Petris (consigliere della Corte dei Conti e componente della “Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici” nel Parlamento italiano).
Alla tavola rotonda conclusiva, moderata dal professor Dino Rinoldi, hanno dato il loro contributo Paola Caporossi (Vice Presidenza Fondazione Etica), il senatore Alfredo Messina (Tesoriere di Forza Italia), Antonio Giordano (Fratelli d’Italia) Pierpaolo Romani (Avviso Pubblico) Vincenzo Smaldore (Openpolis), Federico Anghelé (Riparte il futuro), Valerio Federico (Tesoriere di +Europa), Marco Antonelli (Libera), Davide del Monte (Transparency International-It).