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M-PED/03 – DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE
Didattica generale
prof. Pier Cesare Rivoltella, prof.ssa Simona Ferrari, dott.ssa Alessandra Carenzio, dott. Stefano Pasta, dott.ssa Serena Triacca
Per il prossimo anno 2023 l'attività di ricerca dei docenti incardinati nel SSD M-PED 03 (esclusi i colleghi che pur essendo incardinati su questo SSD si occupano di Pedagogia e Didattica speciale) è orientata nelle seguenti quattro direzioni:
- Media e infanzia. La linea di ricerca vuole focalizzare l‘attenzione sulla fascia 0-6, ragionando su tre aspetti emersi nel corso degli ultimi anni di lavoro al fianco dei Servizi e delle educatrici:
- l‘efficacia dei media digitali rispetto alla costruzione delle competenze professionali delle educatrici, inclusa l’adozione di una postura documentativa che si serva del digitale e che conosca le logiche tipiche dei media come linguaggi e contenitori della documentazione educativa;
- l‘uso dei media digitali nel lavoro educativo con i bambini. Il riferimento è qui ad alcune collaborazioni in corso con Enti e Servizi sul territorio;
- a partire dall‘analisi dei consumi mediali dei bambini, in famiglia e nel tempo libero, la costruzione di una corresponsabilità educativa con la famiglia, per produrre consapevolezza e competenze rispetto all‘uso dei media digitali.
Per questa linea di ricerca, CREMIT partecipa al Comitato Tecnico Scientifico Regionale della Lombardia per lo 0-6.
L'équipe di ricerca è costituita da Pier Cesare Rivoltella, Alessandra Carenzio, Stefano Pasta, Michele Marangi.
OUTPUT:
- il volume con le Linee guida di Media Education in collaborazione con ARCA;
- un volume su Infanzia e schermi (Marangi);
- 1 articolo su rivista di aggiornamento professionale.
- Pratiche didattiche. La linea di ricerca prosegue quella dello scorso anno e riflette sulle pratiche dell‘insegnante da diversi punti di vista:
- la formazione degli insegnanti sul tema dell’innovazione didattica con metodo EAS e con metodologie attive supportate dalle tecnologie (gamification, coding, gaming) per indagarne la ricaduta sulle pratiche didattiche e sullo sviluppo del pensiero logico e creativo;
- l’efficacia della metodologia EAS utilizzata anche in ambienti di apprendimento in remoto. La linea di ricerca, di impostazione sperimentale, intende rilanciare il metodo, attraverso opportuni aggiornamenti, anche in vista del decennale della sua introduzione (2013-2023);
- la drammaturgia didattica e il ruolo corpo nei processi di apprendimento. Sulla scorta della pubblicazione del volume Drammaturgia didattica (Scholé, 2021) e dell’attivazione dei laboratori di drammaturgia didattica sulle sedi di Milano e Brescia, la linea di ricerca intende approfondire ed esplodere il lavoro formativo e di ricerca sul corpo dell’insegnante in situazione performativa;
- l’uso del video a supporto dei processi formativi, documentativi e di ricerca in collaborazione con il Sistema Integrato di Laboratori (SmaIL) - Dipartimento di Scienze dell’Educazione Università di Bologna - e il Centro Interdipartimentale di Ricerca per la Digital Education (Cinedumedia) - dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione, Studi Umanistici e Management, Università di Torino. In particolare si concentrerà su tali utilizzi nei processi di autovalutazione d’istituto;
- il Mooc come dispositivo innovativo a supporto dello sviluppo professionale.
L'equipe di ricerca è costituita da Pier Cesare Rivoltella, Simona Ferrari, Alessandra Carenzio, Michele Marangi, Paolo Raviolo, Nicola Scognamiglio, Gloria Sinini, Serena Triacca, Stefano Pasta.
OUTPUT:
- un volume celebrativo del decennale del metodo EAS (curatela di Pier Cesare Rivoltella, con saggi di Carenzio, Ferrari, Pasta, Triacca);
- un seminario nazionale (Eas Day, Brescia, maggio 2023);
- 1 articolo su rivista fascia A;
- sviluppo e cura del canale “CAVE” in Youtube;
- MOOC Information Literacy (esito di ErasmusPlus), MOOC Educazione Civica digitale (in collaborazione con OssCom e Corecom Lombardia), MOOC Pallium (Esito progetto Interreg).
- Innovazione della didattica nell’higher education. La linea di ricerca si inserisce nell’area del Faculty Development con tre assi di approfondimento:
- monitoraggio e valutazione dei processi di insegnamento e apprendimento in sistemi di formazione complessi, con particolare riferimento alla blended solution. La ricerca si estende anche al corso di Laurea Magistrale in Media Education, erogata in modalità blended;
- online learning: metodologie e tecnologie per l’apprendimento nella didattica universitaria online (e-tivies, learning analytics, monitoraggio della learning experience, valutazione, profilo e competenze del docente). In collaborazione con la rete internazionale HELMeTO (Higher Education Learning Methodology and Technology Online);
- tutoring. La figura del tutor nei processi formativi prevede una doppia linea di indagine. Da una parte mettere a fuoco funzioni, metodi e strumenti del tutor online e nei progetti di blended-instruction alla luce dei nuovi scenari di e-learning e dinamiche comunicative introdotte dai social media e piattaforme LMS; dall’altra indagare gli sviluppi della figura del tutor alla luce delle nuove possibilità offerte dal costrutto di Tecnologie di Comunità.
L'equipe di ricerca è costituita da Pier Cesare Rivoltella, Simona Ferrari, Serena Triacca, Gianluca Braga.
OUTPUT:
- un articolo a seguito della partecipazione al convegno di HELMeTO 2023;
- 1 articolo su rivista di fascia A.
- Cittadinanza onlife. La linea di ricerca riflette sull’educazione alla cittadinanza, a partire dal digitale ma in una logica onlife, ossia di continuità educativa tra online e offline. Nei diversi contesti di intervento, si intende declinare la competenza digitale in una modalità dinamica e non certificativa (dynamic literacies), con un lavoro che tocca anche il nuovo costrutto della povertà educativa digitale. Tale azione è svolta senza tralasciare il “contesto più ampio”, ossia educando al contempo ai media come sistemi complessi di significazione/rappresentazione, produzione industriale e controllo sociale. Gli ambiti di sperimentazione principale sono:
- in ambito scolastico, l’educazione alla cittadinanza digitale fa riferimento al Curricolo di Educazione Civica Digitale (MIUR, 2018), di cui si sperimentano le applicazioni per le scuole dei differenti ordini e grado. La riflessione si inserisce nel processo di accompagnamento delle scuole alla programmazione e realizzazione di Curricoli Digitali e del nuovo insegnamento trasversale sull’Educazione Civica introdotto dalla legge 92/2019. In particolare, il riferimento è all’art. 5 sulla cittadinanza digitale ma, tematizzando in modo critico il processo di trasformazione in atto, si mira a integrare tale tematica con le altre due aree previste dall’Insegnamento (Costituzione e Sviluppo sostenibile). Prosegue la sperimentazione di un curricolo per l‘educazione civica digitale nei diversi cicli di istruzione e la riflessione attorno all’Information Literacy come promozione di competenza di cittadinanza in senso ampio e come competenza mediaeducativa per gli operatori sociali dei diversi contesti. Il riferimento è al progetto europeo ERASMUS + “Check & Design: Digital Information Literacy and collaborative learning at school” in collaborazione con scuole polacche, spagnole, portoghesi, ungheresi, italiane e con Archilabò. Secondo contesto di ricerca è rappresentato dal progetto "Generazioni Connesse" sviluppato in collaborazione con MIM;
- in collaborazione con il terzo settore e si mira a definire e articolare il costrutto di “povertà educativa digitale”, proporre strumenti di rilevazione e linee di intervento per il suo contrasto. La ricerca connessa a tale costrutto supera e amplia quello di “digital divide” e contribuisce alla definizione di “competenza digitale”. Alcuni progetti coinvolgono enti del Terzo settore, come “Connessioni Digitali” con Save the Children;
- pastorale digital, proseguendo la ricerca sul rapporto tra pastorale e digitale, nello specifico attraverso il gruppo “Digital religion and Communication Technologies” (Dir@ct). L’attenzione si focalizza sul ruolo dei social media nello sviluppo della comunità pastorale, sulle modalità di racconto della comunità in chiave digitale, sulle forme assunte dalla tecnologia in chiave di supporto della conoscenza, delle interazioni e della relazione pastorale;
- age and media education, linea di ricerca sul sostenere la cittadinanza digitale nella terza età in collaborazione con la Lapland university (nell’ambito di una ricerca comune e della partecipazione e convegni) e la Fondazione Golgi Cenci;
- promozione della salute e dei comportamenti a rischio attraverso la declinazione del concetto di “Tecnologia di Comunità” e del metodo della Peer&Media Education sperimentati in progetti di prevenzione e contrasto dei comportamenti dello spettro della cyberstupidity e dell’odio online e di educazione alle differenze. Su quest’ultimo, CREMIT partecipa al tavolo di coordinamento provinciale promosso dall’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia per l’Educazione alle differenze nell’ottica del contrasto a ogni estremismo violento.
L'équipe di ricerca è costituita da Pier Cesare Rivoltella, Simona Ferrari, Alessandra Carenzio, Stefano Pasta, Michele Marangi.
OUTPUT:
- co-curatela di un Volume con Università del Molise, Franco Angeli;
- 2 articoli su rivista di fascia A;
- 1 contributo in volume internazionale;
- 2 articoli su rivista professionale.
Pedagogia speciale
prof. Luigi d’Alonzo, dott.ssa Silvia Maggiolini, prof.ssa Elena Zanfroni, dott.ssa Ilaria Folci, prof.ssa Maria Teresa Cairo
prof. L. d'Alonzo, prof.ssa E. Zanfroni, dott.ssa S. Maggiolini, dott.ssa I. Folci
Nel 2023-2025 il gruppo di ricerca diretto dal prof. Luigi d'Alonzo proseguirà i seguenti itinerari di ricerca:
- La differenziazione didattica tra rappresentazioni e sostenibilità: linee di intervento per la promozione di una piena inclusione scolastica.
Il paradigma dell’attuale complessità sociale richiama con evidenza la necessità di promuovere, per tutti i docenti di qualsiasi ordine e grado di scuola, competenze professionali sempre più articolate ed attente alla molteplicità dei bisogni e delle caratteristiche individuali che compongono ogni aula e contesto formativo. Le differenti modalità attraverso le quali si realizza il processo di apprendimento, correlate sia alle caratteristiche del singolo sia a quelle dell’ambiente, non possono dunque essere affrontate con un’unica possibile strategia. Una valida ed efficace risposta alla necessità di trovare sentieri percorribili per raggiungere il traguardo di un’autentica inclusione è rappresentata dalla proposta di un approccio educativo e didattico in linea con la prospettiva della differenziazione didattica, mediante la quale progettare e realizzare attività in grado di valorizzare il contributo di tutte le individualità presenti in classe. Pare ora necessario, anche a seguito della condizione di emergenza che ha condotto negli due ultimi anni scolastici alla necessità di riformulare modalità di erogazione e di progettazione dei percorsi didattici, promuovere percorsi di ricerca volti a conoscere le concrete modalità attraverso le quali vengono realizzate attività didattiche differenziate, sostenibili e inquadrabili all’interno di un approccio definito e strutturato, che superi non solo la percezione vissuta dal singolo docente, ma anche azioni sporadiche ed occasionali.
OUTPUT:
- organizzazione di un seminario;
- pubblicazione di un articolo su rivista di fascia A (Luigi d’Alonzo);
- pubblicazione di un articolo su rivista di fascia A (Elena Zanfroni);
- pubblicazione di un articolo su rivista di fascia A (Silvia Maggiolini);
- pubblicazione di un articolo su rivista di fascia A (Ilaria Folci).
- Professionalità educative, contesti scolastici ed educativi inclusivi.
Il ruolo cruciale che il contesto ed i fattori ad esso correlati (risorse umane, fattori organizzativi, strutturali, relazionali) assumono in termini di promozione di approcci educativi inclusivi è ormai chiaramente riconosciuto, come evidenziato anche da differenti documenti nazionali ed internazionali (di cui ICF ne è un esempio). Molteplici sono dunque gli elementi di ordine fisico e logistico, così come gli aspetti legati alla dimensione individuale, affettiva ed emotiva che possono incidere tanto sulla qualità dell’ambiente quanto sulla percezione di benessere vissuta dalle persone all’interno di un determinato spazio, sia questo legato a contesti formativi, professionali o di vita. Ogni scelta adottata pertanto viene ad acquisire un valore pienamente pedagogico, anche in ragione dell’impatto che ne consegue in termini di facilitazione nella possibilità di costruire legami, di promuovere una rete di scambi, di favorire esperienze attraverso le quali dar vita ad una comunità di apprendimento
Alla luce di tali considerazioni, diviene necessario indagare le condizioni ottimali che consentano ad ogni figura educativa di operare, in ottica inclusiva, in modo efficace e sostenibile nei vari contesti in cui la persona in situazione di fragilità è inserita. Sebbene l’importanza di tali fattori venga spesso formalmente dichiarata, anche ai fini della realizzazione di contesti inclusivi, non sempre, tuttavia, essi sono realmente tenuti in debita considerazione o valorizzati in modo opportuno.
OUTPUT:
- organizzazione di un seminario;
- pubblicazione di un saggio (a cura di Luigi d’Alonzo, Elena Zanfroni, Silvia Maggiolini);
- pubblicazione di un articolo su rivista di fascia A (Ilaria Folci).
- Progettare e promuovere processi inclusivi nei servizi educativi per l’infanzia.
In linea con gli orientamenti che hanno guidato il progetto EU, MOEC- More Opportunities for Every Child, finanziato dalla Commissione europea attraverso il programma Eramus+ KA2 - Cooperation for innovation and the exchange of good practices, conclusosi nell’anno 2022, e con gli esiti conseguiti, prosegue il percorso di riflessione, sperimentazione e ricerca esplorativa finalizzato alla promozione di azioni volte a garantire, sostenere e valorizzare la progettazione in ottica inclusiva nei servizi educativi per l’accoglienza dei bambini e delle bambine in età prescolare. Tale dimensione, infatti, non può essere assunta come elemento corollario alle dinamiche attorno alle quale si struttura ogni istituzione educativa, quanto piuttosto come componente costituiva dei processi di macro e micro-progettazione (analisi, organizzazione, realizzazione).
Promuovere processi educativi di qualità nei servizi per l’infanzia significa, dunque, implementare da parte di educatori ed insegnanti l’acquisizione di una molteplicità di competenze pedagogiche, relazionali, gestionali in grado di orientare efficacemente quel processo di osservazione sistematica fondamentale anche per consentire il riconoscimento tempestivo di eventuali segnali di difficoltà, fragilità o disarmonie evolutive.
OUTPUT:
- organizzazione di un seminario;
- pubblicazione di un articolo di fascia A (Elena Zanfroni);
- pubblicazione di un articolo di fascia A (Silvia Maggiolini);
- pubblicazione di un articolo di fascia A (Ilaria Folci).
- Oltre le emergenze: percorsi formativi e definizione di protocolli per favorire l’intervento di operatori del soccorso nella relazione con persone con disabilità intellettiva.
La tutela delle persone con disabilità in condizioni e contesti di emergenza rappresenta un tema di grande rilievo e di evidente attualità. L’elaborazione e l’attivazione di specifici piani di intervento connessi a situazioni di pericolo e di allarme (disastri ambientali, sociali, calamità naturali, incidenti) rendono sempre più necessaria la riflessione in merito alle procedure comunicative e gestionali necessarie in presenza di persone con specifiche difficoltà e/o fragilità, come nel caso di una condizione di disabilità intellettiva. Proseguendo il lavoro intrapreso nell’ambito del progetto Erasmus I Learn and get beyond my limits, guidato dalla Provincial Directorate of Disaster and Emergency della Turchia e con la partecipazione di una rete di enti internazionali nel mondo della disabilità come la Down Syndrome Association, la Macedonian Scientific Society for Autism - Skopje / North Macedonia e la European Down Syndrome Association (EDSA) - Brussels / Belgium, si intende favorire la promozione di percorsi formativi rivolti ad operatori del soccorso. Nello specifico si giungerà alla definizione di protocolli di azione, alla produzione di materiali accessibili, di documenti informativi per personale in servizio nelle realtà di pronta assistenza, con lo scopo di attivare processi in grado di supportare e rispondere alle specifiche esigenze di persone con bisogni comunicativi complessi.
OUTPUT:
- organizzazione di una giornata di studi internazionale;
- pubblicazione di un saggio (a cura di Luigi d’Alonzo, Elena Zanfroni, Silvia Maggiolini);
- pubblicazione di un articolo di fascia A di Elena Zanfroni;
- pubblicazione di un articolo di fascia A di Silvia Maggiolini.
Prof.ssa Mariateresa Cairo
Le linee di ricerca per l’anno 2022-2024 verteranno sull’approfondimento dei seguenti temi:
- Costruire qualità della vita e progetti di vita con persone con disabilità e con le loro famiglie. Negli ultimi cinquant’anni il modo di considerare la disabilità è molto cambiato: autonomia, autodeterminazione e vita indipendente hanno iniziato ad essere viste come reali possibilità anche per le persone con disabilità. La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e la legge 112 del 2016 sul Dopo di Noi hanno proposto nuove prospettive per le persone e per le famiglie. Rimane la consapevolezza che la realizzazione di progetti di vita per persone con fragilità possa attuarsi solo in una prospettiva ecosistemica e bio-psico – sociale. Il ruolo della famiglia e delle istituzioni pubbliche, private e convenzionate è fondamentale.
OUTPUT:
- pubblicazione di un articolo su una rivista di fascia A;
- organizzazione di una lezione aperta dedicata al ruolo dell’amministratore di sostegno.
- Promuovere non discriminazione, mainstreaming e accessibilità. Una particolare attenzione verrà rivolta al bullismo discriminatorio per motivi di etnia, convinzioni personali, orientamento sessuale, religione, età, genere e disabilità. Verranno approfondite le premesse culturali e teoriche e le metodologie più efficaci per gestire la diversità dentro le istituzioni con attenzione alla scuola ed alla famiglia come luoghi di benessere e di sviluppo personale. La ricerca partirà dai costrutti di equità, empowerment socio – culturale e tolleranza.
OUTPUT:
- pubblicazione di un articolo su una rivista di fascia A.
- Valutazione e differenze di apprendimento. Con la Legge 104/1992 gli studenti con disabilità hanno diritto ad una diversificazione e a un adattamento degli obiettivi educativo – didattici attraverso lo strumento del PEI. Con la Legge 170/2010 gli studenti con DSA (e in situazione di BES) hanno il diritto ad una didattica personalizzata. In entrambe le situazioni le modalità e le forme di verifica e valutazione sono differenziate. Una prima questione per l’insegnante è quella di capire quando utilizzare una verifica base per tutti gli studenti di una classe, quando una verifica facilitata e quando una verifica semplificata e, deciso il tipo di verifica da utilizzare, come costruirla e proporla. La seconda questione è che le verifiche dovrebbero aprirsi sempre più (secondo un approccio STEAM) alle cosiddette ‘didattiche da scoprire’ (Galanti M.A., Pavone M. – a cura di -, Didattiche da scoprire. Linguaggi, diversità, inclusione, Mondadori, Milano, 2020), che propongono linguaggi e competenze che fanno leva sull’immaginazione e sulla creatività.
OUTPUT:
- realizzazione di una ricerca.
- Apprendimento scolastico, insegnamento e qualità dell’inclusione scolastica in Italia ed in alcuni Paesi europei (Belgio, Bulgaria, Slovenia, Portogallo, Norvegia, Repubblica Ceca). La ricerca (Erasmus + Project ASUMIE: Additional Support and Mediated learning in Inclusive Education) verterà sul pensare la scuola in interazione con i servizi riabilitativi e pensare questi in interazione con la società, riuscire a progettare percorsi inclusivi coinvolgendo le famiglie e le persone con disabilità rendendole protagoniste della loro emancipazione, far conoscere buone prassi, valutare in modo dinamico lo sviluppo di un bambino/scolaro, usare l’ICF per descrivere la situazione di una persona con disabilità ed integrare questo strumento con altri test/prove/esercizi, costruire iter formativi per operatori scolastici ed extrascolastici (in collaborazione con la dott.ssa Maria Concetta Carruba e i Partners del Progetto).
OUTPUT:
- pubblicazione di un saggio in libro.