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Baggio (Mi)
Fin dal 2009, a seguito di un importante restauro, alcuni studiosi hanno focalizzato la propria attenzione sull’antico campanile della Chiesa Vecchia di Sant’Apollinare in Baggio, un edificio dalla storia ricca e complessa che affonda le radici in un Medioevo che è spesso difficile riconoscere nelle periferie di una metropoli in continua e rapida crescita come Milano. I risultati dell’intervento sulla torre campanaria hanno rivelato il riutilizzo di mattoni databili al IV secolo d.C. Da questi risultati ha trovato origine la collaborazione fra Soprintendenza Archeologia della Lombardia, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la parrocchia di Sant’Apollinare, il Comitato dell’Organo di Baggio e lo Studio Formica che ha portato a indagini archeologiche svoltesi all’interno della chiesa durante il mese di luglio 2015.
Il lavoro si è limitato a tre saggi, aperti in punti che avevano dato interessanti riscontri nell’indagine effettuata con il georadar da un team del Politecnico di Milano. In quello relativo alla zona antistante l’altare maggiore si è rinvenuta una struttura voltata in laterizi, esplorata con una sonda endoscopica, probabilmente riferibile a un ossario. Le indagini nella cappella della navata sinistra e nell’ultima campata dello stesso lato hanno messo in luce una complessa stratificazione muraria e diverse sepolture riconducibili al periodo rinascimentale. Tra i materiali recuperati si segnalano monete cinquecentesche e d’età successiva, elementi metallici d’ornamento (come bottoni e spilloni), grani di rosario e un ditale in bronzo. Il saggio nella navata ha restituito anche materiali laterizi e frammenti di cocciopesto riconducibili all’età romana, interpretati come elementi pertinenti ad una struttura antica riutilizzati probabilmente per la costruzione del primo edificio di culto. In generale, le evidenze emerse hanno arricchito le conoscenze delle fasi di vita di questa chiesa, mettendo in luce anche differenze rispetto alle piante storiche di cui siamo in possesso.
Le indagini archeologiche sono state effettuate da studenti dell’Università Cattolica di Milano sotto la guida di docenti dello stesso Ateneo. Fondamentale è stato il contributo della Parrocchia, che ha provveduto anche a fornire un alloggio per ospitare nel periodo dello scavo un piccolo gruppo di allievi fuori sede.