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Monte Pico (Fortunago, PV)
UN BORGO FORTIFICATO NELL'OLTREPO' PAVESE
Monte Pico è una località nominata dalle fonti storiche a partire dalla fine del X sec., nel 1028 risulta menzionato nel testamento del diacono Gerardo, ultimo erede di un ramo dell'antica dinastia dei Gandolfingi, conti di Piacenza.
Le indagini sulla collina di Monte Pico si sono svolte nell'ambito della Cattedra di Archeologia Medievale (Prof.ssa Silvia Lusuardi Siena), a partire dal 2011 d'intesa con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia e nel 2012 in regime di concessione ministeriale. È stato possibile realizzare questo progetto grazie alla volontà del proprietario dell'area, dott. Luciano Tamini, e all'interessamento del Comune di Fortunago. I lavori sono stati condotti sul campo da collaboratori dell'Istituto e dall'estate 2012 partecipano agli scavi anche studenti dell'Università Cattolica, gentilmente ospitati presso la Parrocchia di Fortunago.
Il sito conserva resti di una lunga frequentazione dalla preistoria agli inizi del Novecento: fino a questo momento sono state riportate alla luce solo le fasi più recenti di vita dell'abitato databili a partire dal Basso Medioevo; in particolare si sono rinvenute tracce di due cinte murarie, una più interna a delimitazione della parte sommitale dell'altura, una più esterna con funzione difensiva, e di un ingresso - una porta-torre inquadrabile tra XII e XIII secolo - da cui si accedeva al borgo fortificato. All'interno dell'area sono emerse strutture riconducibili alla divisione interna dell'abitato in epoca postmedievale, compresa una monumentale cisterna in laterizi, poi trasformata in ghiacciaia, segno della presenza di una comunità ancora numerosa.