Università Cattolica del Sacro Cuore

La ricerca

2023-2025

A) Linguistica e letteratura

1) Trattamento automatico del linguaggio

La tradizione di studi linguistici sviluppata dal Dipartimento - documentata anche nelle attività dei Centri di ricerca (CLUC, CARA), nonché dalla presenza di docenti e gruppi di ricerca con una qualificata specializzazione nell’ambito del trattamento automatico del linguaggio (CIRCSE) - risulta particolarmente pertinente a una delle principali sfide dell’AI (oggetto del Piano Strategico 2023-2025 di Ateneo), ossia la valutazione e la validazione dei testi (originali o tradotti) prodotti mediante strumenti automatici. I software di cui disponiamo per valutare la qualità di simili testi non sono infatti al momento sufficientemente efficaci, soprattutto in riferimento ai parametri pragmatici e testuali di ogni singola lingua (segmentazione, deissi, parole discorsive, marcatezza e linguospecificità delle strutture e così via). Ciò vale anche per i testi in ambito medico, giuridico, economico, ossia per le lingue speciali, oggetto di interesse di molti docenti del Dipartimento e di centri di ricerca specifici (OTLP). Cruciali sembrano pertanto oggi le ricerche che mirano a migliorare la qualità dei testi generati automaticamente, anche in vista della definizione o precisazione delle figure professionali impegnate nella redazione e nella traduzione.

Altrettanto importante sarà per il Dipartimento favorire lo sviluppo delle applicazioni degli strumenti dell’intelligenza artificiale alla didattica delle lingue, applicazione che chiede di essere studiata e vagliata criticamente, sempre alla luce dei numerosi lavori già prodotti dai membri del Dipartimento in ambito glottodidattico.

2) Ricerche sulla traduzione

I lavori prodotti nel Dipartimento in questo ambito hanno spesso integrato le prospettive linguistica e letteraria delle singole lingue, realizzando un approccio originale e apprezzato che verrà valorizzato. Nel contesto attuale sarà rilevante sviluppare ulteriormente lo studio della storia della tradizione traduttiva come mezzo per permettere la circolazione delle idee, realizzare la memoria culturale e metterne a tema la ragionevolezza, contrastando così le numerose tendenze di cancellazione che attraversano la cultura contemporanea.

Le ricerche all’interno delle linee 1 e 2 potrebbero proficuamente incontrarsi producendo studi interdisciplinari, in considerazione del fatto che oggi molte traduzioni sono prodotte con strumenti automatici.

 

B) Lingua, cultura, glottodidattica

1) Dialogo fra culture

Lo studio del fenomeno migratorio dal punto di vista linguistico e culturale è indispensabile premessa per favorire un dialogo tra culture che superi la teorizzazione di comunità identitarie chiuse e l’individualismo non comunicante di concezioni che partono dall’eliminazione della concreta diversità storico-culturale in favore di valori universali astratti. Per dare più concretamente seguito a tale convinzione, si valorizzerà il nesso fra l’Ateneo e le diverse comunità etnolinguistiche cittadine (le lingue e le culture di Milano), così che l’università possa diventare un luogo di dialogo fra queste. In tal senso si potranno raccordare collaborazioni e iniziative già esistenti (si pensi a quelle del Centro CARA, dell’Istituto Confucio e dei docenti di lingua e letteratura ispanoamericana) e stimolarne di nuove.

L’attenzione alle varie comunità etnolinguistiche della città di Milano potrà raccogliere anche la necessità dell’insegnamento delle lingue d’origine alle seconde e terze generazioni: si tratta di un aspetto vitale per arabo, cinese, spagnolo (per le comunità ispanoamericane), russo e ucraino (esigenza, quest’ultima, resa urgente dalla recentissima ondata di immigrazione sia dall’Ucraina, sia dalla Russia, causata dalla guerra in corso).

Questo filone di ricerca potrà avere significative ricadute sulla terza missione.

2) Culture e testi

Considerando il nesso fra lingue e culture, a cui la tradizione del Dipartimento è particolarmente sensibile, è importante indagare la cultura nei testi più che nei sistemi linguistici, come invece vorrebbero impostazioni deterministiche potenzialmente pericolose (si pensi alla teoria del “quadro linguistico del mondo” elaborata all’interno della politica linguistica putiniana).

Nel prossimo triennio si metterà pertanto a frutto la tradizione di studi del Dipartimento per contrastare il latente determinismo presente in molte posizioni del dibattito interculturale con ricerche sui testi della cultura all’interno delle singole tradizioni linguistiche.

In aggiunta ai filoni di ricerca indicati, si segnalano ulteriori temi, emersi nel corso dei consigli di Dipartimento del 2023, che ugualmente raccolgono interessi già presenti e verranno sviluppati nel prossimo triennio:

- lo studio della politolinguistica e della manipolazione inconsapevole, vista come tratto distintivo della comunicazione in pubblico;

- la comunicazione orale e l’uso dei corpora relativamente alle lingue del Dipartimento (analisi del parlato e del segnale vocale, fonetica e fonologia, anche in prospettiva contrastiva, acquisizione e didattica degli aspetti fonetici e prosodici).

- La grammatica valenziale;

- Terminologie delle arti e dei mestieri.

Per quanto riguarda le tappe di realizzazione di quanto illustrato, il 2023 è stato dedicato a creare fra i membri del Dipartimento 'common ground' intorno alle ricerche già in corso e alle linee tematiche sopra indicate, con lo scopo di favorire il formarsi di gruppi di ricerca liberi e con livelli di collaborazione diversi. Tali gruppi, anche interdisciplinari, si costituiranno definitivamente nel corso del 2024 e saranno sostenuti, nei limiti del possibile, dalle risorse a disposizione del Dipartimento. Il loro lavoro prevede nel prossimo triennio attività come l’organizzazione di Lecture series (aperte ai dottorandi) con ospiti esperti, per approfondire il tema di ricerca del gruppo e creare attorno ad esso una rete di esperti nazionale e internazionale; la produzione di pubblicazioni scientifiche open access (sulla rivista del Dipartimento o in sedi internazionali qualificate) e l’elaborazione di progetti di ricerca per richiedere finanziamenti esterni all’Ateneo.