Università Cattolica del Sacro Cuore

Milano Duomo

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L’antico complesso episcopale milanese sorgeva nell’area oggi occupata dal Duomo e dalla piazza antistante. Si sviluppò nel tempo e comprendeva numerosi edifici: Sant’Ambrogio in una lettera del 386 alla sorella Marcellina menziona una basilica vetus, una minor, una nova, una basilica baptisterii, e la sua stessa domus. Nell’alto medioevo invece  i principali edifici  erano S. Maria Maggiore, cattedrale invernale, l’antistante S. Tecla, cattedrale estiva, i due battisteri di S. Giovanni e S. Stefano alle fonti.

Le ricerche archeologiche, che da più di un secolo hanno interessato l’area, hanno cercato di definire meglio la topografia e l’articolazione dell’insieme episcopale, tentando di individuare le strutture citate da Ambrogio e le loro trasformazioni.

I resti del battistero di S. Giovanni alle fonti vennero in luce per la prima volta nel 1870; ritrovamenti più estesi interessarono l’area del sagrato e della piazza antistante nel 1943, in occasione della costruzione di un rifugio antiaereo (sotto la direzione di Alberto De Capitani D’Arzago), e nel 1961 durante la realizzazione della stazione della prima linea metropolitana (sotto la direzione di Mario Mirabella Roberti): furono allora recuperati integralmente i resti del battistero di S. Giovanni e della grande basilica di S. Tecla, che furono sacrificati. Altri ritrovamenti sono invece avvenuti nell’ambito del Duomo, tra cui quello del battistero di S. Stefano, che fu individuato da Gaetano Moretti nel 1899 durante l’esecuzione del nuovo pavimento della sagrestia aquilonare.

La cattedra di Archeologia Medievale, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Lombardia e la Veneranda Fabbrica del Duomo, ha in corso un progetto di revisione complessiva degli scavi che hanno interessato l’area, finalizzato allo studio dei tanti manufatti recuperati nel corso delle diverse indagini, alla realizzazione di una planimetria complessiva corretta, a una migliore definizione strutturale e cronologica dei diversi edifici, alla ricostruzione delle vicende che hanno caratterizzato il quartiere dall’antichità al medioevo e del cerimoniale liturgico-sacramentale che utilizzava questi spazi. Già una serie di interventi di scavo stratigrafico nel 1996 e nel 2008, hanno potuto chiarire definitivamente l’origine ambrosiana del battistero di S. Giovanni e precisare l’evoluzione planimetrica della vasca del S. Stefano.

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