- Milano
- Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell'arte
- Archeologia
- Scavo nell'area dell'Università Cattolica
- Esposizione presso l’Aula Bontadini
Esposizione presso l’Aula Bontadini
Da alcuni mesi è stata inaugurata in Università Cattolica una esposizione di reperti archeologici provenienti dalle indagini effettuate nei cortili dell’ateneo tra il 1986 e il 2004, intitolata “L’abitato, la necropoli, il monastero”.
Nella suggestiva cornice dell’aula Bontadini che accoglie i resti di una imponente ghiacciaia relativa alle ultime fasi del monastero ambrosiano sono state allestite le vetrine, già previste nel progetto originario, senza venire meno alla funzione didattica del luogo che continuerà ad ospitare lezioni e incontri accademici.
L’esposizione è il frutto di un lungo lavoro di ricerca finalizzato alla classificazione, alla documentazione e allo studio dei reperti cui hanno partecipato, nel corso di diversi anni, docenti e ricercatori del Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’arte, ma anche studenti e specializzandi dei corsi archeologici, attivamente coinvolti anche nelle fasi di preparazione e allestimento.
La mostra consta di 10 vetrine e una parete epigrafica che presentano le prime fasi documentate dalle indagini, in particolare quelle del primo insediamento (fine I sec. a.C. – II sec. d.C.) e soprattutto della grande necropoli che si sviluppò nell’area tra III e V secolo d.C., fino al suo abbandono.
Sono così presentati materiali legati alle produzioni e ai commerci di età romana e alcuni suppellettili di vita quotidiana (anfore, ceramiche d’uso comune, vasellame da mensa, lucerne, vetri, monete), unitamente a piccoli lacerti di affreschi e a elementi marmorei di decorazione.
La necropoli è invece testimoniata da epigrafi e da materiali di corredo: contenitori vitrei e ceramici con offerte, oggetti di abbigliamento, bracciali, fibule, monete raccontano le vicende di quella popolazione cosmopolita che abitava la città quando Milano era una capitale imperiale. Tra le molte tombe si distingue quella in sarcofago, ritrovato ancora sigillato, di una donna di circa 30 anni, deposta abbigliata e accompagnata con alcuni oggetti personali tra cui una rocca e un ventaglio in avorio.
Limitate ma non meno importanti le testimonianze che documentano l’abbandono della necropoli e la graduale trasformazione in orti e giardini legati al monastero ambrosiano (ceramiche e pietre ollari di V-VI, monete di X secolo) le cui vicende troveranno spazio con la continuazione del progetto.
Il percorso di visita si conclude con 4 vetrine dedicate alle testimoniaze più tarde legate alla vita del monastero di S. Ambrogio, fino alla sua soppressione e trasformazione in ospedale.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni archeologici della Lombardia che ha consentito il deposito temporaneo e l’esposizione del materiale e sarà visitabile, previa prenotazione, al numero 0272343848.