Università Cattolica del Sacro Cuore

Festival poesia civile

 9 ottobre 2017

Faraj BayrakdarFaraj Bayrakdar, nato nel 1951 in un villaggio vicino a Homs, ha pubblicato due raccolte di poesie prima di essere arrestato nel 1987 in seguito alla sua adesione al Partito di Azione Comunista dal governo di Hafez Assad. Ma il regime lo aveva già arrestato e detenuto due volte negli anni Settanta quando, studente universitario, dirigeva una rivista letteraria che sosteneva giovani poeti siriani.

È rimasto in carcere per quattordici anni: soltanto nel 2000, grazie a una campagna internazionale, è stato rilasciato. Ma la sua vena poetica non si è mai spenta, nemmeno dal 1987 al 1993, quando ha vissuto totalmente tagliato fuori dal mondo: senza radio, visite, senza carta né inchiostro. Sono sette, in tutto, le raccolte che ha scritto in carcere. Oggi lo scrittore siriano vive in esilio in Svezia, e continua a scrivere e a lottare per i diritti dei siriani. Al Festival di Poesia Civile ha donato otto poemi inediti, pubblicati nella plaquette del festival «Specchi dell’assenza», edita da Interlinea. 
(Gloria Pozzo, È il dissidente siriano Faraj Bayrakdar il poeta premiato dal Festival di Poesia Civile, «La Stampa», 9 ottobre 2017)

Editoria nel mondo e poesia civile è il titolo dell'iniziativa organizzata dal Laboratorio di editoria dell'Università Cattolica in collaborazione con il Festival della poesia civile. Il 18 ottobre 2017, alle 16.30, Paolo Branca introdurrà la presentazione in anteprima dell'ultimo volume di Bayrakdar, Specchi dell'assenza (Interlinea), tradotto da Elena Chiti, specialista di storia culturale del Medio Oriente e affermata traduttrice letteraria. La presentazione sarà arricchita dalla lettura di alcune poesie.

Locandina dell'evento