"Il futuro digitale può essere la nostra casa?" (Shoshana Zuboff). A partire da questa domanda che apre a (nuove) possibili forme di coesistenza tra fisico, digitale e umano, il seminario intende interrogarsi sulle conseguenze della diffusione di ambienti Phygital nei contesti di lavoro. Come è noto, tale fenomeno ha subito un notevole incremento durante la pandemia da Covid-19 fino a proporsi come una vera e propria rivoluzione silenziosa in questi tempi di 'new/post/next normality', arrivando a generare sia nuove forme di comunicazione e di relazione tra le persone, sia di organizzazione dei processi lavorativi. Ai professionisti e ai ricercatori invitati è stato chiesto di descrivere le principali conseguenze dell'ibridazione tra la dimensione fisica e quella digitale sugli spazi e sugli ambienti di lavoro, intrecciando i propri punti di vista — la progettazione e il design, la consulenza, l'azione manageriale, la psicologia positiva, la psicologia sociale degli spazi digitali. In dialogo tra di loro e con i partecipanti, i relatori proveranno a chiarire come i Phy-gital Workspace/Workplace stiano trasformando il mondo del lavoro a partire da azioni semplici e quotidiane come la prenotazione del parcheggio o della postazione di lavoro, sino a operazioni più complesse quali la conduzione di riunioni ibride o il ricorso all'intelligenza artificiale per la gestione delle risorse umane. Il seminario si rivolge a chi lavora nelle organizzazioni (Risorse Umane, IT, Facility Management, sicurezza e prevenzione, Privacy e Relazioni Industriali), così come a chi progetta e realizza ambienti phygital.

Introducono

Marco Rizzi, UCSC
Carlo Galimberti, UCSC

Intervengono

AON
Andrea Gaggioli, Psicologo, UCSC
Giuseppe Leoni, Fondatore e Presidente E:LAB srl
Arianna Palano, Associate & Worksphere BU Leader, il Prisma srl
Il gruppetto