Università Cattolica del Sacro Cuore

Progetti di ricerca

  • 03/2021 - 09/2023 - Milk Controllo

Sistemi innovativi di gestione delle produzioni maidicole da granella finalizzate alla riduzione delle micotossine nella filiera lattiero casearia legata alle produzioni DOP

 

Innovazione:
L’esigenza di produrre e disporre di mais con caratteristiche di salubrità legate all’assenza di micotossine (aflatossine e fumonisine), attualmente garantite e certificate principalmente da lotti di mais di provenienza estera, può oggi avere una risposta da una promettente innovazione basata su sostanze naturali estratte da sottoprodotti agricoli ed agroindustriali, mediante approcci eco-sostenibili. I diversi estratti selezionati (fenolici e terpenici), applicati in campo nella coltivazione del mais, contribuiranno al controllo delle principali micotossine soddisfacendo l’esigenza del settore di disporre di produzioni maidicole regionali per l’alimentazione delle vacche della filiera del Parmigiano Reggiano.

 

Obiettivi:
Individuare ed estrarre i principi bioattivi, valutarne l’effetto nella coltivazione del mais da granella, studiare la somministrazione del mais prodotto nelle diete delle bovine da latte e gli impatti di questa produzione innovativa nella filiera agroalimentare legata alla produzione del Parmigiano Reggiano DOP.

Attività:
Le attività principali riguardano le estrazioni green di molecole bioattive ad azione fungicida da sottoprodotti agroalimentari valutate in laboratorio e tramite prove agronomiche sui campi di mais ad uso zootecnico, osservandone l’effetto protettivo (in termini di controllo della presenza di micotossine) sulla granella e sulla pianta. Successivamente, tramite prove in stalla, si studierà il comportamento alimentare e le performances delle vacche da latte alimentate con i prodotti raccolti in campo e si testerà l’azione antifungina degli estratti anche sulle croste di forme di formaggio stagionato nel caseificio. Infine saranno valutati i risultati nella filiera lattiero – casearia tramite lo studio del LCA.

Iniziativa realizzata nell’ambito del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 dell’Emilia-Romagna — Tipo di operazione 16.1.01 — Gruppi operativi del partenariato europeo per l’innovazione: Produttività e sostenibilità dell’agricoltura — Focus Area 3A - Migliorare la competitività dei produttori primari integrandoli meglio nella filiera agroalimentare attraverso i regimi di qualità, la creazione di un valore aggiunto per i prodotti agricoli, la promozione dei prodotti nei mercati locali, le filiere corte, le associazioni e organizzazioni di produttori e le organizzazioni interprofessionali.

Capofila: C.R.P.A.

Sito del progetto: http://milkcontrollo.crpa.it

 

 

 

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  • 2019 - 2021 - RABOLA - Strategie sostenibili per ridurre l’impatto di antibiotici nell’allevamento delle bovine da latte

La proposta progettuale si prefigge di valutare, mediante prove eseguite in allevamenti da latte, l’efficacia di specifici interventi mirati ad un miglioramento del benessere animale e alla prevenzione dell’insorgenza di mastiti e alla riduzione dell’uso di biocidi.

Si valideranno protocolli operativi già preliminarmente testati con risultati positivi dai gruppi di ricerca coinvolti, intervenendo nell’intero ciclo di lattazione delle bovine, a partire dalla messa in asciutta, al parto e durante l’intera lattazione.
Nell’ambito degli obiettivi generali, il progetto RABoLa si propone di valutare:

  1. nel periodo della messa in asciutta dell’animale e nel periodo che segue il parto, l’effetto della somministrazione di Aloe arborescens, essenza vegetale ricca di composti immunomodulanti coltivabile in Lombardia, sulla risposta immunitaria degli animali asciugati senza antibiotici e

  2. durante la fase di lattazione l’impiego di pre e post dipping a base di una batteriocina prodotta da un ceppo di Lactococcus lactis subsp. cremoris che ha dimostrato un elevato potere battericida verso i principali batteri mastitogeni.

In entrambi i casi si valuteranno eventuali modifiche nella composizione microbica del fluido ruminale, delle feci e del latte dei gruppi di animali trattati vs quelli di controllo.
Si potranno quindi verificare gli effetti di questi trattamenti a base di sostanze naturali sulla risposta immunitaria degli animali, sulla selezione/predisposizione, all’interno della ghiandola mammaria, della crescita di microrganismi in grado di contrastare l’insorgenza di mastiti bovine e contribuire, così, ad un maggior benessere animale e ad maggior tutela del consumatore per la maggior sicurezza del prodotto (minor rischio di assumere residui di antibiotici) e dell’ambientale (minor rischio di sviluppare ceppi antibiotico-resistenti).

In aggiunta, si focalizzerà l’attenzione sull’individuazione di sostanze naturali/molecole, impiegate per la sanificazione del materiale e/o per un impiego terapeutico, mirato e selettivo, in grado di inibire selettivamente la crescita di Prototheca, in caso di infezione clinica diagnosticata.

All’interno del progetto, il partner DIANA (UCSC) con Referente prof. Erminio Trevisi, si occuperà di mettere a punto i protocolli di ricerca per la messa in asciutta con i diversi protocolli e della preparazione del nutraceutico in una forma stabile per l’uso in allevamento. DIANA caratterizzerà lo stato immunitario e metabolico di tutte le bovine coinvolte nel progetto dalla messa in asciutta alle fasi iniziali della lattazione ed eseguirà controlli sulle condizioni di benessere degli allevamenti reclutati nello studio. DIANA eseguirà le sperimentazioni animali sulle bovine alla messa in asciutta ed eseguirà i controlli sanitari per l’intera sperimentazione; valuterà la composizione chimica e di alcuni marcatori fisiologici nel latte, feci e rumine; ed effettuerà la caratterizzazione sugli esosomi con le successive valutazioni genomiche.

Sito del progetto: https://sites.unimi.it/rabola/

Rabola è supportato dal finanziamento dei progetti di ricerca in campo agricolo e forestale - d.d.s. 28 marzo 2018, n. 4403 della Regione Lombardia.

 

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  • 2018 - 2021 - BENELAT

Interventi a breve e lungo termine per il miglioramento del benessere, dell'efficienza e della qualità delle produzioni dei bovini da latte della Lombardia –  PSR Lombardia

L’obiettivo generale del progetto è la definizione di nuove strategie per il miglioramento del benessere animale finalizzate principalmente all’incremento della sostenibilità e della competitività del comparto zootecnico da latte lombardo.
A questo fine ci si propone di:
a) migliorare il metodo di stima del benessere animale;
b) valutare il genotipo degli animali in relazione a marcatori del DNA associati a biomarcatori di benessere;
c) definire una strategia integrata basata sull’utilizzo di discipline -omiche (fenomica, genomica e metabolomica) che comprenda miglioramento genetico e manageriale per massimizzare benessere, qualità delle produzioni e minimizzare l’impatto ambientale degli allevamenti bovini da latte lombardi

Obiettivi specifici sono:

  • La validazione dell’associazione tra varianti genetiche, marcatori di stress e risposta allo stress nella razza Frisona Italiana.
  • La valutazione delle relazioni tra genetica associata a benessere, efficienza e qualità dei prodotti e impatto ambientale in un set di aziende lombarde.
  • L’integrazione del metodo ufficiale della valutazione del benessere con informazioni su genetica e raffinamento della valutazione dell’alimentazione.
  • La messa a punto di strumenti selettivi innovativi e di rapido utilizzo nell’analisi fenotipica (basati sulla spettroscopia infrarossa) e genomica degli aspetti legati al benessere animale e la qualità dei prodotti.
  • La messa a punto di una serie di azioni rivolte al miglioramento genetico e manageriale per l’ottimizzazione di benessere, produttività e impatto nelle aziende oggetto di studio.
     

I risultati del progetto verranno pubblicati su riviste scientifiche, riassunti nel sito www.benelat.it, e saranno disponibili gratuitamente per tutte le imprese attive nel settore zootecnico.

 

 

 

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  • 04/2019 - 04/2021 - LATSAN


Negli anni recenti, il comparto lattiero-caseario Italiano lamenta peggioramenti della qualità tecnologica del latte e le cause sembrano imputabili all'accresciuta incidenza di patologie a carico dell'apparato mammario, all'alimentazione delle bovine, allo stress ambientale e a fattori genetici propri degli animali.
Le infezioni mammarie colpiscono almeno il 25% delle bovine durante la lattazione, riducono qualità e quantità di latte prodotto, l'efficienza casearia e le proprietà nutrizionali. L'impatto economico medio delle mastiti in Italia e stimato tra i 50 e i 150€ per vacca. Oltre a problemi economici, ne esistono altri di natura sanitaria: potenziale rischio di tossinfezione alimentare (enterotossine S.aureus), ma soprattutto, possibilità di sviluppo di batteri multi-resistenti ed in particolare di MRSA per le terapie antibiotiche utilizzate per la cura delle mastiti.
Infine, e stato dimostrato il ruolo delle infezioni mammarie nel ridurre il benessere e la longevità degli animali, dal momento che la mastite e una significativa causa singola di riforma involontaria delle vacche da latte, ed ha inoltre un impatto negativo sulle performance riproduttive, contribuendo indirettamente ad aumentare il rischio di eliminazione precoce delle bovine. Per poter ridurre i costi, migliorare le produzioni e aumentare il benessere animale, i tradizionali approcci terapeutici e vaccinali si sono dimostrati insufficienti, se non rischiosi.
La ghiandola mammaria possiede un efficace sistema immunitario, che costituisce la prima linea di difesa nei confronti dei patogeni. Tale difesa e sostenuta essenzialmente da due meccanismi differenti, che vedono da un lato l'attivazione di una risposta immunitaria a livello mammario e dall’altro la produzione di proteasi ed altri enzimi specifici che interferiscono con il complesso sistema costituito dalle differenti componenti del latte. Da lungo tempo, l'unico parametro utilizzato di routine per indicare la presenza di agenti patogeni responsabili di possibile infezione, con conseguente incremento dei rischi di deterioramento della qualità nutrizionale e tecnologica del latte, nonché del benessere dell’animale, e la conta delle cellule somatiche (SCC). E’ altrettanto noto però che la sola determinazione di SCC non fornisce indicazioni esaurienti sull'entità dell'infezione all'apparato mammario, soprattutto negli animali affetti da mastite sub-clinica. Obiettivo generale del progetto LATSAN e la comprensione dei complessi meccanismi fenotipici, genomici e trascrittomici alla base della mastite e l'identificazione di nuovi caratteri legati alla sanita della mammella e alla qualità del latte (in particolar modo profilo proteico) per produrre nuove conoscenze biologiche, definire nuovi fenotipi, approntare strumenti innovativi per il rilievo di tali fenotipi e strumenti molecolari da applicare nei programmi di selezione per
migliorare la resistenza degli animali, ridurre l’uso di antibiotici e di conseguenza contrastare il fenomeno dell’antibioticoresistenza. Tali risultati saranno raggiungibili solo se il fenomeno sarà studiato nel suo complesso attraverso un approccio olistico, tenendo anche conto della natura degli agenti eziologici, il relativo impatto sulla sanita della mammella, sulla qualità del latte e dei prodotti derivati, particolarmente quando questi sono destinati al consumo umano.
Per raggiungere l'obiettivo generale, saranno approfonditi diversi aspetti analizzando il latte individuale di circa 1,000 vacche di razza frisona Italiana di diversi allevamenti. Gli allevamenti verranno scelti per rappresentare diverse realtà gestionali, considerando strutture di allevamento, modalità di somministrazione degli alimenti e caratteristiche delle razioni. Sul latte individuale, saranno condotte diverse analisi come SCC (indicatore classico di sanita), esame batteriologico e determinazioni di altri indicatori dello stato di salute della mammella misurabili su sangue, siero e latte.
Saranno inoltre condotte analisi specifiche sulla composizione, profilo proteico e attitudine casearia del latte. Le diverse informazioni individuali raccolte saranno utilizzate per sviluppare calibrazioni FTIR (Fourier Transform Infrared Spectroscopy) finalizzate all’individuazione di nuovi fenotipi indicatori di ‘sanita’ e ‘qualità’ del latte che permettano la creazione di un rapido ed efficiente sistema per la valutazione dello stato di salute dell'animale che integri, supporti e completi il sistema di diagnosi tradizionale basato sulle SCC. Per quanto riguarda l’aspetto genetico, saranno stimati parametri genetici relativi ai nuovi fenotipi ‘sanita’ e ‘qualità’ e condotto uno studio GWAS (Genome Wide Association Study). Per quanto concerne la parte di funzionalità della ghiandola mammaria, sarà condotto uno studio dei diversi fattori convolti nella modulazione della patogenesi in risposta a diversi microrganismi (S. aureus, Str. agalactiae, M. bovis e Prototheca spp.) importanti agenti eziologici della mastite bovina. In particolare, saranno valutati nei quarti infetti e quarti sani dello stesso individuo i cambiamenti di rapporti delle diverse popolazioni leucocitarie mediante analisi citofluorimetrica del latte, i cambiamenti nel microbioma mammario e la risposta immediata dell’animale all’infezione tramite analisi del trascrittoma mammario. Le nuove conoscenze biologiche e scientifiche, di sicuro impatto nel contesto nazionale e internazionale, trovano nell’ambito del progetto immediate ricadute tecnologiche ed applicative, principalmente sotto forma di nuovi indicatori di qualità del latte e sanita della mammella rapidi, economici e non invasivi da utilizzare sia nell’ambito della gestione dell’allevamento e del benessere animale che in quello del miglioramento genetico degli animali. L’ambito affrontato, le metodologie proposte e le ricadute previste costituiscono una garanzia sull’impatto economico del progetto, vista anche la rilevanza delle problematiche di sanita della mammella e del benessere animale nel settore lattiero-caseario. Nel valutare l'impatto scientifico va inoltre considerata la sua notevole ricaduta sulla salute umana che riguarda il controllo di potenziali tossinfezioni (enterotossine S.aureus) e dell'insorgenza di antibiotico resistenze.

Ente finanziatore: Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali -  D.M. n.16841/7100/2019

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  • 2014 - 2020 - GOI Bioeconomia a km 0

    Il Piano di Innovazione è finalizzato a creare le condizioni per una economica ed efficiente utilizzazione di sottoprodotti e scarti fibrosi entro l’azienda agricola, per una loro diretta valorizzazione nell’alimentazione dei ruminanti come prima priorità, secondariamente per lo sfruttamento energetico. Il progetto interviene direttamente nella valorizzazione dei sottoprodotti vegetali con messa a punto di tecniche di conservazione, uso e valutazione degli impatti e del risparmio di CO2 dei processi proposti.
    I risultati delle diverse azioni andranno ad alimentare un modello di previsione dello stato di conservazione e del valore nutritivo dei sottoprodotti dopo conservazione.
    I risultati sono costituiti da:
    • protocolli di gestione dell’approvvigionamento, dell’insilamento e dell’impiego – in alimentazione animale e in produzione di energia - delle biomasse a disposizione: si è orientati verso buccette di pomodoro, foraggi verdi, scarti di mais dolce e trebbie di birra, in associazione con altri sottoprodotti meno umidi;
    • indicazioni su valore nutritivo, energetico, biologico, sanitario ed economico dei sottoprodotti dopo conservazione, nonché sulle modalità di impiego nel razionamento;
    • studio relativo alla logistica di approvvigionamento;
    • risparmio di CO2 dei processi proposti, completa di un’analisi costi/benefici del processo complessivo


Divulgazione a cura di Centro Ricerche Produzioni Animali – C.R.P.A. S.p.a. - Autorità di Gestione: Direzione Agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia-Romagna. Iniziativa realizzata nell'ambito del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 — Tipo di operazione 16.1.01 — Gruppi operativi del partenariato europeo per l’innovazione: “produttività e sostenibilità dell'agricoltura” — Focus Area 5C - Favorire l'approvvigionamento e l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili, sottoprodotti, materiali di scarto, residui e altre materie grezze non alimentari ai fini della bioeconomia - Progetto Bioeconomia a km 0 - Valorizzazione di sottoprodotti vegetali fibrosi come alimento zootecnico e a fini energetici.

 



Maggiori informazioni  al sito di progetto

 

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  • 2013-2016 - DAMA - DIet and Animal Models of Aging
    l'obiettivo generale del progetto è  esaminare il ruolo della dieta sui fenomeni dell'invecchiamento attraverso studi socio-ecoomici, molecolari, microbiologici e modellistici in stretta collaborazione con le Facoltà di Medicina di Roma e di Scienze M.M.F.F. N.N. di Brescia. Obiettivi specifici sono: definire quantitativamente come fattori economici, etici, bio-giuridici e socio-culturali, stili di vita, stato di salute e nutrizionale e stato cognitivo correlino con il rischio di un'alimentazione non sicura da parte dell'anziano;  valutare in modelli animali le relazioni tra diete diverse (carboidrati a basso IG e antiossidanti), regolazione genetica, proteoma, metabolismo di alcuni tessuti (intestino, tessuto adiposo, fegato), flora microbica intestinale, stato infiammatorio e longevità; sviluppare un modello che descriva la dinamica del microbioma intestinale in funzione delle condizioni dell'ambiente in cui si sviluppano; realizzare interventi educativi  per intervenire sugli anziani e sui "care-givers" (medico di base, badante) a fini preventivi e di tutela della salute degli anziani.
    Ente finanziatore: Università Cattolica del Sacro Cuore

  • 2013-2016 – GENHOMEResort tecnologico per la ricerca genomica applicata alle scienze animali.
    Il progetto porterà alla creazione di un centro completo ed integrato, il Genome Research Resort (GenHome), aperto a tutti i ricercatori italiani. Il progetto di ricerca principale, focalizzato sulla fertilità e lo sviluppo embrionale delle specie di interesse zootecnico, andrà oltre lo stato dell'arte creando nuove conoscenze sulla struttura del genoma delle specie domestiche, sulle variazioni ed annotazioni delle sequenze geniche, sui pattern epigenetici e sull'influenza dell'ambiente sul controllo della variabilità fenotipica. GenHome costituirà una base di collaborazione tra ricercatori a livello sia nazionale sia internazionale, attraverso un nuovo approccio di Progetti Ospite e di Collaborazione, garantendo ai ricercatori ospiti l'accesso alle ultime tecnologie ed ad un ambiente interattivo per la formazione e lo scambio scientifico, mirato allo sviluppo dell'eccellenza della ricerca italiana.
    Ente finanziatore: Consiglio Nazionale delle Ricerche (36 mesi)

  • 2013-2016 – GEN2PHEN - Ricerca delle basi genetiche di nuovi fenotipi legati al benessere, all’efficienza ed alla sostenibilità ambientale delle produzioni dei bovini da latte.
    Il progetto studia le basi genetiche e biologiche di: i) efficienza alimentare; ii) tolleranza allo stress; iii) emissione di metano e iv) composizione dei grassi del latte nei bovini da latte integrando genomica, metagenomica, trascrittomica ed epigenomica. Gli obiettivi finali di GEN2PHEN sono da un lato di comprendere la biologia di alcuni caratteri fondamentali per la futura sostenibilità delle aziende bovine da latte, dall'altro lato di testare, validare, ottimizzare e mettere a disposizione dei programmi di miglioramento genetico biomarcatori associati a caratteri difficili da misurare e marcatori molecolari a questi associati.
    Ente finanziatore: MIUR, progetto PRIN 2011 (36 mesi)

  • 2013-2016 – FECUNDOptimisation of early reproductive success in dairy cattle through the definition of new traits and improved reproductive biotechnology.
    Il progetto ha lo scopo di migliorare la fertilità della bovina da latte, progressivamente ridotta negli ultimi decenni. Verranno indagate le cause metaboliche e genetiche di tale declino, mediante un approccio multidisciplinare che coinvolgerà molteplici Unità Operative e prenderà in esame le diverse fasi riproduttive, dallo sviluppo degli oociti all’impianto del concepito in utero. Particolare enfasi verrà riservata alla identificazione di nuovi marker biologici dell’infertilità correlati alle principali vie metaboliche ed i corrispondenti geni candidati al controllo della fertilità. Le conoscenze sviluppate in campo verranno validate con prove in vitro, ed i risultati ottenuti saranno usati per migliorare il management degli allevamenti, promuovendo programmi di selezione genomica e migliorando le tecniche riproduttive (dalla maturazione in vitro alla ottimizzazione delle colture embrionali).
    Ente finanziatore: Commissione Europea, nel bando FP7-KBBE – 2013-2016 (36 mesi)

  • 2012-2014 - FILIGRANA - Valorizzazione della produzione del Grana Padano DOP tramite il controllo di filiera e l’ottimizzazione dei processi produttivi.
    Il progetto si propone la valorizzazione della produzione del Grana Padano, il formaggio DOP maggiormente prodotto in Italia, tramite lo studio e il controllo statistico di qualità, con il fine ultimo di eliminare l’utilizzo dell’additivo lisozima dal processo produttivo.
    Ente finanziatore: MiPAAF

  • 2011-2014 - AGER - Compatibilità ambientale e benessere animale nella filiera del suino per migliorare la redditività e attenuare gli impatti.
    L’obiettivo è contribuire al miglioramento dei processi produttivi, allo sviluppo di tecnologie e alla promozione e valorizzazione del capitale umano nel settore Agroalimentare. Il Progetto AGER mira a realizzare progetti condivisi e farsi snodo per connettere reti di collaborazione, spesso già esistenti, tra operatori del settore, università e centri di ricerca pubblici e privati.
    Ente Finanziatore: Fondazione CARIPLO

  • 2011-2013 - INNOVAGEN - Ricerca e INNOVAzione nelle attività di miglioramento GENetico animale mediante tecniche di genetica molecolare per la competitività del sistema zootecnico nazionale.
    Il miglioramento genetico degli animali è al centro delle attività delle Associazioni allevatori da oltre sessant'anni. Da molto tempo vengono innovati i modelli di calcolo degli indici genetici; aumenta la complessità ma migliora la stima e si risponde meglio alle richieste degli allevatori e ai bisogni della società. Tuttavia, grazie anche al progetto SELMOL, le principali Associazioni Nazionali di Razza sono riuscite ad inserirsi nei settori più avanzati del miglioramento genetico molecolare internazionale. Questo progetto mira alla creazione di un network integrato di conoscenze per sfruttare gli strumenti e le tecniche della genetica molecolare, oltre alle abilità operative, al fine di rispondere ai bisogni del settore della selezione animale. Il primo obiettivo è la validazione attraverso un piano sperimentale esteso delle conoscenze acquisite in SELMOL e la creazione, il trasferimento e l'aggiornamento dei metodi di miglioramento genetico usando strumenti molecolari.
    Ente finanziatore: MiPAAF

  • 2010-2016 - Produzione di cibo appropriato: sufficiente, sicuro, sostenibile.
    Questo progetto mira alla creazione di proposte concrete ed attuabili in campo in situazioni diverse al fine di confermare che l’agricoltura ben condotta permette di soddisfare le esigenze crescenti dell’umanità senza incidere negativamente sull’ambiente. Per ottenere questi risultati ci si propone come primo passo la stima delle esigenze nutrizionali di un essere umano tipo alla luce dei criteri di massima di una dieta mediterranea. Successivamente si verificherà la possibilità di produrre, stagione per stagione e in diverse condizioni pedo-climatiche e socio-economiche (Italia, India e Repubblica Democratica del Congo) gli alimenti necessari per questa dieta. Funzionale a queste azioni sarà la predisposizione di appropriate tecniche di conservazione degli alimenti, al fine di minimizzarne le perdite e di garantirne la sicurezza igienico-sanitaria. Inoltre, si studierà la possibilità di introdurre nuove tecnologie finalizzate ad aumentare la produttività, a massimizzare l’efficienza e a ridurre l’impatto sul sistema agricolo-ambientale (introduzione di tecniche innovative in India e Congo e di agricoltura conservativa in Italia, che saranno tutte valutate secondo i metodi della Life Cycle Assessment). Non meno importanti potrebbero essere tecnologie appropriate in grado di produrre energia a bassi “costi” ed impatto. Infine saranno introdotte metodiche appropriate per la formazione tecnica degli agricoltori. Tutte queste azioni verranno portate avanti nel rispetto di sostanziali regole di economicità.
    Ente finanziatore: Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi.

  • 2010-2013 - RUMINOMICS - Connecting the animal genome, gastrointestinal microbiomes and nutrition to improve digestion efficiency and the environmental impacts of ruminant livestock production.
    Il progetto integra conoscenze in zootecnia, nutrizione e fisiologia animale, microbiologia, genetica, genomica animale e microbica per incrementare l’efficienza produttiva e ridurre l’impatto ambientale degli allevamenti bovini da latte. Il progetto monitorerà 1000 vacche in lattazione, utilizzando su larga scala tecnologie omiche per comprendere le interazioni tra animale, dieta e microbiota ruminale ed intestinale e come tali interazioni influenzino la produzione di gas serra e l’efficienza di utilizzo della razione. Il progetto mira inoltre a fornire strumenti tecnici e le basi di bioinformatica per l'analisi rapida di fenotipi e dei microbiomi e creare una banca pubblica di dati di metagenomica.
    Ente finanziatore: Commissione Europea, nel bando FP7-KBBE – 2012-2014 (36 mesi).

  • 2009-2012 – LABONACHIPLaboratorio miniaturizzato (Lab-on-a-chip) per analisi di microrganismi patogeni nel latte in Valle d’Aosta
    In questo progetto ci si propone lo sviluppo, la messa a punto e la validazione di un metodo diagnostico basato su metodi molecolari integrati su Lab-on-chip sviluppati da Olivetti i-Jet (OIJ) per la rilevazione di microrganismi patogeni nel latte, avvalendosi della collaborazione dell’Istituto di Zootecnica della Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica di Piacenza. Il metodo diagnostico verrà poi verificato su campioni raccolti secondo procedure scientificamente valide, anche avvalendosi della collaborazione dell’Association Regionale des Eleveurs Valdotains. Obiettivo del progetto è la dimostrazione di una semplice, rapida ed economica identificazione della presenza di microrganismi in campioni biologici di origine bovina, attraverso l’uso di biosensori microelettronici ad uso singolo (“usa-e-getta”), ad elevata affidabilità e riproducibilità. Il risultato concreto del progetto sarà costituito dalle scelte più opportune dei materiali, delle tecnologie e dei processi atti a definire il “panel” di sonde, ad ottimizzare il protocollo di analisi per il riconoscimento della presenza dei patogeni nel latte ed a fabbricare un Lab-on-chip (Laboratorio miniaturizzato). Il funzionamento dei prototipi sarà validato attraverso un’analisi di laboratorio, confrontata con test standard affidabili. Inoltre, tra gli obiettivi finali del progetto vi è lo sviluppo di uno strumento di analisi diagnostica, possibilmente portatile, che sia in grado di fornire le funzioni di attuazione microfluidica e di rivelazione analitica. Un’altra ricaduta importante sarà costituita dalla maggiore consapevolezza dello stato dell’arte delle tecniche di analisi nel settore agro-alimentare e nelle opportunità di business che si presenteranno nel prossimo futuro. Infine, si vuole mettere a disposizione della struttura produttiva valdostana, fortemente costituita da un patrimonio agro-alimentare di alta qualità, le tecnologie più avanzate di monitoraggio dei prodotti e di diagnostica per il comparto zootecnico.
    Ente finanziatore: Olivetti Spa

  • MYCORED (2009-13)
    Novel integrated strategies for worldwide mycotoxin reduction in the food and feed chains
    sito del progetto »