- Piacenza
- Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari per una filiera agro-alimentare Sostenibile (DiSTAS)
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- Microbiologia Agraria, Alimentare e Ambientale
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Cenni storici
Breve storia dell’Istituto di Microbiologia.
L’area di ricerca in Microbiologia Agraria, Alimentare e Ambientale prosegue e sviluppa l’attività che fu dell’Istituto di Microbiologia, costituito a Piacenza nel 1952, in concomitanza con la nascita della Facoltà di Agraria (ora Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali) dell’Università Cattolica.
Il primo ad esserne Direttore fu prof. Gino Florenzano. Nell’anno accademico 1955-56 l’incarico di insegnamento di Microbiologia agraria e tecnica passò poi al prof. Vittorio Scardovi, nominato Direttore d’Istituto, e con lui l’attività di ricerca, supportata da una crescente disponibilità di attrezzature e di servizi, cominciò a caratterizzarsi nel suo ambito privilegiato, quello lattiero-caseario.
Piacenza diventò così un centro di riferimento mondiale per lo studio dei batteri lattici, sia nel settore lattiero-caseario che in quello delle carni conservate e della microflora lattica del tratto intestinale. In particolare, negli anni ’70, fu costituita una collezione di batteri lattici tassonomicamente caratterizzati ed utilizzati da centri di ricerca di tutto il mondo per l’identificazione e lo studio dei lattobacilli.
A partire dagli anni ’80 l’Istituto ampliò le proprie ricerche nel settore della biotecnologia e biologia molecolare microbica arrivando ad ottenere risultati lusinghieri quali la prima modificazione genetica dei batteri lattici. Tra le tecniche di ricerca caratterizzanti è sempre stata riservata molta attenzione all’impiego della microscopia elettronica, sia a scansione che a trasmissione, per lo studio dei microrganismi direttamente nel loro ambiente naturale e per allargare le conoscenze sulla struttura dei batteri lattici e dei virus batteriofagi.
A partire dal 1988 l’attività dell’Istituto si estese con la realizzazione, presso la sede di Cremona, del Centro Ricerche Biotecnologiche (CRB).
Le particolari attrezzature scientifiche disponibili ed i servizi operanti, hanno consentito di approfondire ricerche sulla genetica dei microrganismi, sulla loro posizione filogenetica e distribuzione biotipica e di realizzare programmi di transgenesi per verificare le possibilità applicative dell’ingegneria genetica.