Università Cattolica del Sacro Cuore

Piano di Innovazione - Tipo di Operazione 16.2.01

PROGETTO
iFarmPROOF Sistema integrato ed ottimizzato per migliorare la sostenibilità delle aziende zootecniche.

FONTE FINANZIAMENTO
PSR Emilia-Romagna misura 16.2.01 - Supporto per progetti pilota e per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nel settore agricolo e agroindustriale – Focus Area 3A – Migliorare la competitività dei produttori primari integrandoli meglio nella filiera agroalimentare attraverso regimi di qualità, la creazione di un valore aggiunto per i prodotti agricoli, la promozione dei prodotti nei mercati locali, le filiere corte, le associazioni e organizzazioni di produttori e le organizzazioni interprofessionali

DOMANDA n. 5052249

CICLO DI VITA DEL PROGETTO
Data Inizio 21/09/2018
Data fine 20/03/2020

ABSTRACT
Il progetto si articola in una serie di azioni tese a migliorare l’efficienza, la sostenibilita’ e il reddito delle aziende agricole da latte del piacentino.
Il Piano mira a integrare i vari comparti dell’azienda Agricola da latte (campagna – stalla – mercato) che spesso vengono analizzati come compartimenti stagni, perdendo di vista le potenzialita’ derivanti dalla loro integrazione. Sfruttando i mezzi matematici a nostra disposizione, quali la programmazione lineare,l’obiettivo e’ quello di massimizzare il reddito aziendale considerando le caratteristiche della singola azienda.
Il Piano si propone di migliorare la sostenibilità economica delle aziende zootecniche attraverso lo sviluppo e l’applicazione di un sistema di supporto alle decisioni (SSD) – con acronimo iFarmPROOF – sviluppato per ottenere:

  • Verifica del costo di produzione e della qualità nutrizionale dei foraggi e alimenti aziendali e ripercussioni sulla qualità del latte prodotto, in termini nutrizionali, microbiologici e sulle caratteristiche casearie;
  • Calcolo dei costi di produzione di alternative foraggere attualmente non in produzione, ma di possibile inserimento nei piani colturali;
  • Ottimizzazione dei piani foraggeri basata sul costo di produzione dei foraggi aziendali, sulla loro qualità nutrizionale, sui costi delle materie prime acquistabili dal mercato e sulle performance produttive di ogni singolo allevamento;
  • Calcolo dell’Income over feed cost (IOFC) delle diverse soluzioni ed individuazione di quella che massimizza il ricavo derivante dalla vendita del latte al netto dei costi alimentari.

In particolare, l’SSD deve prevedere di “Multi-Formulare” non solo le diete presenti in azienda, ma di includere, come fattori produttivi, anche i piani colturali e il valore delle materie prime del mercato, in funzione della massimizzazione del reddito aziendale nonché altri fattori di produzione (SAU, possibilità di effettuare doppi raccolti, capacità di stoccaggio, disponibilità di acqua irrigua, etc.) propri delle singole aziende. L’approccio prevede anche la possibilità di considerare l’inserimento di colture diverse da quelle dell’attuale ordinamento produttivo, includendole in piani colturali diversi in funzione delle condizioni agronomiche, economiche ed ambientali.
Il SSD, quindi, rende possibile un salto di livello: il piano foraggero viene ottimizzato in termini produttivi (produzione di biomassa e singoli nutrienti quali fibra, amido e proteine) ed economici in funzione del soddisfacimento dei fabbisogni di tutti gli animali presenti in stalla oltre che dei vincoli presenti. Il miglioramento degli approvvigionamenti foraggeri aziendali, permette una loro migliore gestione non solo in campo, ma anche durante le fasi di raccolta, trasporto e stoccaggio aziendale. Come risultato, la migliore organizzazione si può tradurre anche in un miglioramento della qualità nutrizionale e sanitaria degli alimenti autoprodotti con positive ripercussioni sulla qualità nutrizionale e microbiologica e casearia del latte e, quindi, del formaggio derivato

Bibliografia

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  3. Gallo A. and Masoero F., 2015. L’azienda zootecnica come sistema integrato. L’informatore Zootecnico, 3:40-44.
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